Andreas Brehme
2004-10-30 10:02:10 UTC
Vorrei sottoporvi alcuni dubbi che mi sono venuti circa la concezione greca
del termine scuola. Premetto: la confusione riguardo a questo termine è in
me generata dallo spiacevole fatto che non ho mai potuto studiare il greco.
Anzitutto: se io volessi scrivere correttamente il termine greco in italiano
senza però tradurlo, dovrei scrivere skolè o scholè? L'accento è giusto?
Inoltre: circa il termine scholè (per ora lo uso così) mi hanno spiegato tre
cose apparentemente contrastanti:
- la prima informazione che ho ricevuto sostiene che il termine indicava il
corpo insegnanti che esercitava l'insegnamento in un luogo fisico, magari
una palestra, a cui chi era desideroso di INSEGNARE si recava
- la seconda informazione che ho ricevuto sostiene sempre che il termine
indica invece che scholè indica un luogo fisico al quale chi era desideroso
di APPRENDERE si recava
- la terza informazione che ho ricevuto sostiene che scholè indica un
termine di ozio intellettuale, sempre legato all'APPRENDERE. Ma
quest'apprendere non avveniva in un luogo fisico con un insegnante, ma era
più uno stato mentale della persona che voleva apprendere la quale poteva
apprendere in perfetta solitudine senza ricorrere all'aiuto di nessun
maestro o precettore
La mia volontà di apprendere qualcosa in più sul significato originario del
termine scuola è legata ad un'affermazione di Carmelo Bene: questa:
"La scuola, da skolé, è il corpo insegnante, confraternita laddove s'insegna
e non mai dove s'apprende. Una palestra dove ci si va a rilassare, a
dispetto del corpo insegnante: questa è la scuola. Lo studente o lo studiére
è colui che desidera: vedi che scuola e studio sono un'antitesti. Non puoi
andare ad apprendere dove si insegna (...)"
Un'ultima curiosità è legata al termine "studiére". E' una parola greca?
Latina? Significa desiderare? In che senso, se è una parola greca, è
inserita nel contesto del discorso su insegnare/apprendere?
del termine scuola. Premetto: la confusione riguardo a questo termine è in
me generata dallo spiacevole fatto che non ho mai potuto studiare il greco.
Anzitutto: se io volessi scrivere correttamente il termine greco in italiano
senza però tradurlo, dovrei scrivere skolè o scholè? L'accento è giusto?
Inoltre: circa il termine scholè (per ora lo uso così) mi hanno spiegato tre
cose apparentemente contrastanti:
- la prima informazione che ho ricevuto sostiene che il termine indicava il
corpo insegnanti che esercitava l'insegnamento in un luogo fisico, magari
una palestra, a cui chi era desideroso di INSEGNARE si recava
- la seconda informazione che ho ricevuto sostiene sempre che il termine
indica invece che scholè indica un luogo fisico al quale chi era desideroso
di APPRENDERE si recava
- la terza informazione che ho ricevuto sostiene che scholè indica un
termine di ozio intellettuale, sempre legato all'APPRENDERE. Ma
quest'apprendere non avveniva in un luogo fisico con un insegnante, ma era
più uno stato mentale della persona che voleva apprendere la quale poteva
apprendere in perfetta solitudine senza ricorrere all'aiuto di nessun
maestro o precettore
La mia volontà di apprendere qualcosa in più sul significato originario del
termine scuola è legata ad un'affermazione di Carmelo Bene: questa:
"La scuola, da skolé, è il corpo insegnante, confraternita laddove s'insegna
e non mai dove s'apprende. Una palestra dove ci si va a rilassare, a
dispetto del corpo insegnante: questa è la scuola. Lo studente o lo studiére
è colui che desidera: vedi che scuola e studio sono un'antitesti. Non puoi
andare ad apprendere dove si insegna (...)"
Un'ultima curiosità è legata al termine "studiére". E' una parola greca?
Latina? Significa desiderare? In che senso, se è una parola greca, è
inserita nel contesto del discorso su insegnare/apprendere?