Discussione:
Restifo-Neto (+ domanda "kativa" sull' Agnello-Orlando)
(troppo vecchio per rispondere)
Gattalberto Gattofrio
2003-12-29 17:02:46 UTC
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Ciao a tutti,
lo studio da autodidatta [1] della lingua greca sulla grammatica
Restifo-Pappalardo mi diede
tante soddisfazioni, permettendomi l'accesso rapido alla lettura di molti
testi greci
e perfino di entrare nella FAQ di questo spettabile NG ! :-D

Dopo aver comperato il manuale recentissimo di Aloni and co [2] mi e' venuta
voglia di
curiosare via google su iccl e... ho scoperto in questo post:

http://groups.google.com/groups?q=grammatica+greca+restifo&hl=en&lr=&ie=UTF-
8&scoring=d&selm=c4568866.0311201457.1ab7bb3c%40posting.google.com&rnum=1

(di cui e' autore l'ottimo Teo Orlando) che esiste una nuova versione del
mio amato manuale, a firma
Restifo-Neto
(http://www.lemonnier.it/lettereclassiche/lettclasscatalogo.html) !

Qualcuno di voi lo ha ? Che differenze ci sono col manuale originario ?

Visto che ci sono... noto che il corso di greco piu' amato e' l'Agnello -
Orlando (l'editio maior ;-D... non la "rossa").
Ne sento dire un gran bene e ho deciso di comprarlo, pero'... mi e' venuta
voglia di fare una domanda "kativa":
qual e' il suo maggior difetto ? Quali sono le parti meno valide ?

Grazie mille in anticipo e... auguri di Buon Anno !



Alberto d'Onofrio


---
[1] Di professione facevo all'epoca il dottorando di ricerca in...
informatica medica !

[2] Purtroppo del tutto privo di esercizi, esso e' dotato di un'appendice
online in formato word (argh...)
in cui le parole greche sono spesso incomprensibili perche' scritte con font
stranissimi (eppure il font symbol e' installato per default)... Peccato !
Nico
2003-12-29 23:28:30 UTC
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mi e'
venuta voglia di fare una domanda "kativa"
A me, invece, è venuta voglia di dare un'occhiata al tuo blog
http://gattalberto.blog.excite.it/
il cui titolo penso sia decisamente in-topic con gli interessi del
newsgroup: "hic cazzeggiabimus optime" :-)

Buon Anno anche a te,

Nico

--
Gattalberto, post del 27.12: "la professione di ricercatore e' vista
(giustamente) come creativa e perfino nell'immaginario comune si suole
pensare ai ricercatori come "scienziati pazzi"..."
Alessandro Iannucci
2003-12-30 08:49:55 UTC
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Post by Gattalberto Gattofrio
Dopo aver comperato il manuale recentissimo di Aloni and co [2]
[2] Purtroppo del tutto privo di esercizi, esso e' dotato di un'appendice
online in formato word (argh...)
in cui le parole greche sono spesso incomprensibili perche' scritte con font
stranissimi (eppure il font symbol e' installato per default)... Peccato !
beh, quello che non ha ancora fatto l'editore stanno ora provvedendo a fare
gli autori: l'orrido file in word sara' in questi giorni trasformato in pdf.
quanto al fatto che non ci siano gli esercizi, e' vero: ti cito
dall'introduzione, p. 15: quanti studenti, o quanti autodidatti sono
"interessati alla vita delle cicale o ai movimenti delle porte (per citare
due vocaboli assai presenti negli eserciziari): piuttosto alcuni vogliono
sapere perche' gli antichi ateniesi portavano delle cicale d'oro nei
capelli". insomma, non esistono 'esercizi' di greco; esistono esercizi di
lettura, e per questo basta un qualsiasi testo greco con traduzione a
fronte.
magari sarebbe auspicabile vi fossero esercizi di lettura guidata, e chissa'
che un giorno non saltino fuori.
il mio consiglio e' di cominiciare con Archiloco-Ipponatte-Aristofane; poi
di li' riposarsi un poco con Menandro (che e' lo stesso con cui studiavano
nelle scuole del mondo greco imperiale), e finalmente ripartire con Omero. a
quel punto si puo' passare a un prosatore, magari Erodoto, o meglio ancora
Luciano. e solo alla fine, quando si e' gia' letto anche Tucidide, e' il
caso di mettersi a fare versioni di, o tratte da Senofonte..
e questo risponde (almeno dal mio punto di vista) anche alla tua domanda
kativa sull'Agnello-Orlando, che di esercizi e' pieno (e di centinaia di
pagine, talora debortanti, di una teoria che talora sembra funzionale alla
soluzione di quegli esercizi).
il ginnasio, i manuali ginnasiali, gli esercizi ginnasiali: tutto questo
insegna - come scrive ben piu' autorevolmente di me D. Lanza - a balbettare
qualcosa che assomiglia a una lingua di morti piuttosto che una lingua
morta. peraltro, come sottolineava Massimo, una lingua che parrebbe priva di
sintassi: io ricordo ancora le parole di esordio della mia prof. di quarta
ginnasio: coraggio, non vi preoccupate, il greco e' piu' facile del latino
perche' non c'e' la sintassi (ed era vero, almeno dal punto di vista dei
costosi manuali che mi avevano costretto ad acquistare: per latino non
ricordo, di greco c'era il marucco-ricci, obbrobriosa accozzaglia di norme
di un'astratta quanto presunta lingua attica, infarcita di eccezioni scritte
in piccolo e per di piu' in corsivo). va be' che in quegli anni ancora non
circolava l'ottimo libro di Basile (ottimo, davvero ottimo), eppero' c'e' un
limite anche se non si e' tenuti a conoscere l'Humbert o addirittura il
Kuhner-Gert (a proposito: il libro di Basile, appunto per la presenza di
numerosissimi esempi di lingua greca d'autore, puo' essere utilmente
utilizzato anche come 'eserciziario', nel senso che intendo di guida alla
lettura del greco, ma di quello vero).
in somma: nel migliore dei mondi possibili credo che il programma congiunto
di quarta ginnasio per greco e matematica dovrebbe consistere nella lettura
in originale del primo libro degli Elementi di Euclide. in assenza di tal
mondo e' comunque possibile consigliare cose simili a chi voglia studiare il
greco o la matematica per puro diletto. j.
Nico Narsi
2003-12-30 10:46:33 UTC
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Post by Alessandro Iannucci
in somma: nel migliore dei mondi possibili credo che il programma congiunto
di quarta ginnasio per greco e matematica dovrebbe consistere nella lettura
in originale del primo libro degli Elementi di Euclide. in assenza di tal
mondo e' comunque possibile consigliare cose simili a chi voglia studiare il
greco o la matematica per puro diletto. j.
Sono completamente d'accordo: Lewis Carroll, che di "mondi alternativi" se
ne intendeva parecchio, effettivamente sottoscriverebbe appieno queste tue
parole, tanto da aver dedicato un libro intero "Euclid and his modern
rivals" (1879) ad una quantomai dilettevole "vindication of Euclid's
masterpiece" (Preface, X), considerata la migliore introduzione alla
geometria immaginabile:
http://cdl.library.cornell.edu/Hunter/hunter.pl?handle=cornell.library.math/03190001&id=5.
Chi voglia studiare il "greco o la matematica per puro diletto", come
scrivi, fortunatamente, grazie al Persues Project, dispone in una comoda
edizione on-line del testo greco e traduzione inglese (con commento) degli
"Elementi":
http://perseus.uchicago.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0086.

Saluti,

Nico
Gattalberto Gattofrio
2003-12-30 17:02:25 UTC
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Alessandro Iannucci
Post by Alessandro Iannucci
beh, quello che non ha ancora fatto l'editore stanno ora provvedendo a fare
gli autori: l'orrido file in word sara' in questi giorni trasformato in pdf.
Oh, benissimo ! Temevo di trovarmi davanti a un caso di pure sadismo :-D
Post by Alessandro Iannucci
quanto al fatto che non ci siano gli esercizi, e' vero: ti cito
dall'introduzione, p. 15: quanti studenti, o quanti autodidatti sono
"interessati alla vita delle cicale o ai movimenti delle porte (per citare
due vocaboli assai presenti negli eserciziari): piuttosto alcuni vogliono
sapere perche' gli antichi ateniesi portavano delle cicale d'oro nei
capelli". insomma, non esistono 'esercizi' di greco; esistono esercizi di
lettura, e per questo basta un qualsiasi testo greco con traduzione a
fronte.
magari sarebbe auspicabile vi fossero esercizi di lettura guidata, e chissa'
che un giorno non saltino fuori.
Ecco, cio' sarebbe molto utile, perche' dopo la tua interessantissima
risposta, mi rimane un dubbio:
_quando_ il lettore autodidatta del vostro libro (io, avendo gia' studiato
per un anno circa il greco sul Restifo, mi considero un caso parzialmente a
parte) dovrebbe iniziare codesto percorso "non guidato" (per ora) di lettura
?
Dopo aver studiato per intero tutte le nozioni di base ?
Ok, ma questo sarebbe come rimandare al terzo anno del corso di laurea in
fisica
il corso di fisica generale I perche' prima di risolvere qualsiasi problema
relativo alle leggi
di newton (e leggi derivate) bisognerebbe aver studiato le equazioni
differenziali non lineari.... e anche le
di equazioni differenziali a derivate parziali (sempre non-lineari,
naturalmente).

Inoltre: e' vero che i problemi di fisica costituiscono un insieme infinito
e non gia' risolto,
mentre di Luciano e del nuovo Testamento etc... esistono ottime traduzioni,
pero' pero'... non e' piu' produttivo e divertente e "utile" volgere
direttamente questi testi senza dare sbirciatine al testo a fronte ?


Insomma e' vero che sono dannosissimi gli esercizi tipo "the book is on the
table" di fabiofazziana memoria,
ma e' anche vero che aggiungere un po' di versioncine d'autore graduate,
collegate a specifiche parti della morfologia e della sintassi e con un po'
di note chiarificatrici sarebbe cosa gradita... almeno a me e imho :-)
Post by Alessandro Iannucci
il mio consiglio e' di cominiciare con Archiloco-Ipponatte-Aristofane; poi
di li' riposarsi un poco con Menandro (che e' lo stesso con cui studiavano
nelle scuole del mondo greco imperiale
Preziosa informazione questa su Menandro ! Grazie mille !
Post by Alessandro Iannucci
), e finalmente ripartire con Omero. a
quel punto si puo' passare a un prosatore, magari Erodoto, o meglio ancora
Luciano. e solo alla fine, quando si e' gia' letto anche Tucidide, e' il
caso di mettersi a fare versioni di, o tratte da Senofonte..
Interessantissimo a l'inversione Tucidide-Senofonte.... come mai la
consigli ?
Post by Alessandro Iannucci
e questo risponde (almeno dal mio punto di vista) anche alla tua domanda
kativa sull'Agnello-Orlando, che di esercizi e' pieno (e di centinaia di
pagine, talora debortanti, di una teoria che talora sembra funzionale alla
soluzione di quegli esercizi).
il ginnasio, i manuali ginnasiali, gli esercizi ginnasiali: tutto questo
insegna - come scrive ben piu' autorevolmente di me D. Lanza - a balbettare
qualcosa che assomiglia a una lingua di morti piuttosto che una lingua
morta.
Verissimo. Ma attenzione anche a non esagerare al contrario: ad affidarsi
troppo
ai classici con la versione a fronte si rischia di finire come Ambra
Angiolini e il suo
famoso auricolare tramite il quale Gianni Boncompagni le faceva dire di
tutto... :-)
Post by Alessandro Iannucci
peraltro, come sottolineava Massimo, una lingua che parrebbe priva di
Ecco.. questo costante poco rilievo dato dalle grammatiche greche
scolastiche alla
sintassi non l'ho mai capito. E' forse collegato a una certa qual
distorsione dei programmi
ministeriali ?

Grazie ancora

Alberto d'Onofrio
Alessandro Iannucci
2004-01-02 08:52:30 UTC
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Post by Gattalberto Gattofrio
_quando_ il lettore autodidatta del vostro libro (io, avendo gia' studiato
per un anno circa il greco sul Restifo, mi considero un caso parzialmente a
parte) dovrebbe iniziare codesto percorso "non guidato" (per ora) di lettura
domanda da un milione di euro: non risposero nemmeno gli scolastici, che di
architetture e percorsi guidati se ne intendevano. bisogna prima imparare a
nuotare e poi buttarsi in acqua o si impara solo buttandosi nell'acqua?
shopenauer consigliava, prima della lettura de "Il mondo come volonta' e
rappresentazione' di leggersi il suo libretto "la quadruplice radice del
principio di ragione sufficiente" (una critica al concetto di causalita' in
Kant) il che presupponeva gia' la lettura di Kant. dopo di che, scrive nella
prefazione, occorreva leggere prima tutto il libro per intero, poi
rileggerlo di nuovo seguendo un certo percorso (e nel contempo magari fare
esercizi di respirazione). il risultato (dal mio piccolo punto di vista): io
non ho mai letto quel libro di shopenauer. dal grande al piccolo: se hai
gia' studiato il greco sul restifo puoi gia' iniziare a leggerti Aristofane.
non capirai tutto, certo, ma non capiscono tutto Aristofane nemmeno quelli
che ci passano trenta o quarant'anni di studi matti e disperatissimi. il
problema dell'insegnamento linguistico per il latino e il greco e' spesso
stato falsato in una prospettiva per cui si e' privilegiata la grammatica
sul lessico: molte ore di insegnamento grammaticale, di esercizi di
traduzione su una lingua inventata (e su un lessico inesistente): risultato,
in quinta superiore per tradurre otto righe di versione di autore ci
vogliono otto ore, e spesso si fraintende tutto. la cosa migliore per
imparare, credo, e' un buon vocabolario. e per leggere bene un vocabolario
e' necessario una buona competenza di fonetica per capire i rapporti tra le
parole. poi basta leggersi (senza imparare a memoria) le tre declinazioni e
qualcosina sul verbo (cioe' non le coniugazioni, ma sapere quali sono le
categorie del verbo greco) e si e' pronti per nuotare. poi, se uno vuole
imparare bene la cosa migliore e' ripartire dalla sintassi (ma non dalla
nostra, meglio quella di R.Basile).
Post by Gattalberto Gattofrio
mentre di Luciano e del nuovo Testamento etc... esistono ottime traduzioni,
pero' pero'... non e' piu' produttivo e divertente e "utile" volgere
direttamente questi testi senza dare sbirciatine al testo a fronte ?
si, ma quei testi a fronte anche e soprattutto quando sono interpretazioni
erronee aiutano a farsi idee e proprie e, in breve, a crearsi una competenza
linguistica.
ma non e' solo questo: il greco s'impara studiando la cultura greca, di cui
la lingua e' uno degli elementi. per troppo tempo ha prevalso (forse ancora
prevale) l'idea che non si possa leggere il greco se non in traduzione.
bene: e che dire di Dostoeevskij? siamo tutti obbligati a studiare il russo?
o possiamo non perdere l'occasione di leggere opere fondamentali nella
storia dell'umanita' come "Delitto e castigo" anche attraverso orride
traduzioni?
Post by Gattalberto Gattofrio
ma e' anche vero che aggiungere un po' di versioncine d'autore graduate,
collegate a specifiche parti della morfologia e della sintassi e con un po'
di note chiarificatrici sarebbe cosa gradita... almeno a me e imho :-)
e quello che si dovrebbe preparare (ce ne fosse il tempo): ma il sistema
sarebbe proprio quello che dici tu. si puo' partire da Archiloco (piu'
divertente) o da Apollodoro (piu' semplice): in ogni caso ad ogni capitolo
di quel libro andrebbero abbinate letture con rimandi agli elementi
linguistici gia' noti e brevi spiegazioni (o semplici traduzioni) per quelli
non ancora esposti. mah, chissa'.
Post by Gattalberto Gattofrio
Interessantissimo a l'inversione Tucidide-Senofonte.... come mai la
consigli ?
perche' leggere Tucidide e come leggere Dostoeevskij: ne vale la pena, e
uno. due: c'e' chi sostiene, forse non a torto, che le "Elleniche" di
Senofonte, almeno nella loro parte iniziale, fossero in realta' delle carte
di Tucidide trafugate dal fedifrago e mutanghero Senofonte. Tre: perche'
dopo aver letto Tucidide, magari si avra' un po' di torcicollo (a forza di
muovere la testa a destra e a sinistra passando dal testo greco alla
traduzione) ma si sara' forse in grado di leggere Senofonte quasi
esclusivamente nell'originale. e infine, quattro: restando nella metafora
natatoria, e' meglio imparare a nuotare a Ponza o al lido delle Nazioni?
Post by Gattalberto Gattofrio
Verissimo. Ma attenzione anche a non esagerare al contrario: ad affidarsi
troppo
ai classici con la versione a fronte si rischia di finire come Ambra
Angiolini e il suo
famoso auricolare tramite il quale Gianni Boncompagni le faceva dire di
tutto... :-)
vero, vero: per questo quando si iniziano a leggere i classici (anche se non
mi piace il termine: diciamo i 'greci') poi viene la voglia di impararne la
lingua. ma prima bisogna iniziare a frequentarli. F. De Andre' sentiva il
fascino dei sardi, da buon genovese, e li' e' andato a vivere.e come spiega
nel live con la P.F.M (vol. II), quando vivi in un posto, ci stai insieme,
finisci per impararne il dialetto. cosi' ha poi scritto in dialetto sardo
alcune delle sue canzoni piu' belle. questo e' il percorso: non quello
opposto: mi piace un popolo, ne imparo la lingua, vado ad abitarci insieme,
etc.; in somma: prima di mettersi a studiare la lingua greca bisogna
chiedersi se ne vale la pena. e puo' valerne la pena per sentito dire (i
'classici', appunto), oppure perche' uno si e' letto Luciano e ha scoperto
quanto sono divertenti questi noiosissimi e deprecati 'classici'.
Post by Gattalberto Gattofrio
Ecco.. questo costante poco rilievo dato dalle grammatiche greche
scolastiche alla
sintassi non l'ho mai capito. E' forse collegato a una certa qual
distorsione dei programmi
ministeriali ?
non lo so, ma non credo. mi sembra piu' una distorsione del tipo di
insegnamento linguistico pre-saussuriano che si teneva nelle universita'
all'epoca in cui si sono formati quei famosi insegnanti, tra cui la mia che
sosteneva la non esistenza della sintassi nel greco.
saluti, j.
Gattalberto Gattofrio
2004-01-02 10:50:33 UTC
Permalink
Grazie mille del tempo che mi/ci hai dedicato !
....che corrispondono a piu' di un milione di dollari ;-)
Post by Alessandro Iannucci
non ho mai letto quel libro di shopenauer. dal grande al piccolo: se hai
gia' studiato il greco sul restifo puoi gia' iniziare a leggerti Aristofane.
Bene !
Post by Alessandro Iannucci
non capirai tutto, certo,
cavoli, non sono mica cosi' ambizioso ! :-D
Post by Alessandro Iannucci
....vogliono otto ore, e spesso si fraintende tutto. la cosa migliore per
imparare, credo, e' un buon vocabolario.
Come diceva il buon Lubrano: "la domanda sorge spontanea": quale ?

Io ho il minidizionario La Magna, che comprai anche perche' dotato di una
interessante
appendice : un vero e proprio volumetto a parte ( a cura di E. Savino) volto
proprio alla
formazione di un minimo di lessico.

Sarei tentato dal Montanari, senonche' anche la tentazione di aver un
vocabolario imparentato
con Alice e' forte... ;-)
Post by Alessandro Iannucci
e' necessario una buona competenza di fonetica per capire i rapporti tra le
parole. poi basta leggersi (senza imparare a memoria) le tre declinazioni e
qualcosina sul verbo (cioe' non le coniugazioni, ma sapere quali sono le
categorie del verbo greco) e si e' pronti per nuotare. poi, se uno vuole
imparare bene la cosa migliore e' ripartire dalla sintassi (ma non dalla
nostra, meglio quella di R.Basile).
Ok... anche se la mole mi spaventa...

Io ne ho anche una, smilza ma interessante, del Pieraccioni.
Post by Alessandro Iannucci
si, ma quei testi a fronte anche e soprattutto quando sono interpretazioni
erronee aiutano a farsi idee e proprie e, in breve, a crearsi una competenza
linguistica.
ma non e' solo questo: il greco s'impara studiando la cultura greca, di cui
la lingua e' uno degli elementi.
Senza dubbio, difatti quando studiavo greco da autodidatta mi fu
fondamentale la lettura
del saggio curato dal Vernant !

Tra l'altro, alla luce di quella lettura, mi resi conto di non aver bene
compreso la filosofia greca
e, piu' in generale, il 50% delle cose da me lette....
Post by Alessandro Iannucci
per troppo tempo ha prevalso (forse ancora
prevale) l'idea che non si possa leggere il greco se non in traduzione.
bene: e che dire di Dostoeevskij? siamo tutti obbligati a studiare il russo?
o possiamo non perdere l'occasione di leggere opere fondamentali nella
storia dell'umanita' come "Delitto e castigo" anche attraverso orride
traduzioni?
No, per l'amor di Dio... mica ho detto questo.
Post by Alessandro Iannucci
e quello che si dovrebbe preparare (ce ne fosse il tempo): ma il sistema
sarebbe proprio quello che dici tu.
Oh, bene: speriamo che la cosa si possa fare !
Post by Alessandro Iannucci
muovere la testa a destra e a sinistra passando dal testo greco alla
traduzione) ma si sara' forse in grado di leggere Senofonte quasi
esclusivamente nell'originale.
seguiro' senz'altro anche questo tuo prezioso consiglio.
Post by Alessandro Iannucci
e infine, quattro: restando nella metafora
natatoria, e' meglio imparare a nuotare a Ponza o al lido delle Nazioni?
umh... se esso si trova dove penso io (a Ostia), suppongo sia molto meglio a
Ponza...
Post by Alessandro Iannucci
vero, vero: per questo quando si iniziano a leggere i classici (anche se non
mi piace il termine: diciamo i 'greci') poi viene la voglia di impararne la
lingua. ma prima bisogna iniziare a frequentarli.
per la serie "l'appetito vien mangiando"...
Post by Alessandro Iannucci
F. De Andre' sentiva il
fascino dei sardi, da buon genovese, e li' e' andato a vivere.e come spiega
nel live con la P.F.M (vol. II),
ottimi gusti musicali.
Post by Alessandro Iannucci
...in somma: prima di mettersi a studiare la lingua greca bisogna
chiedersi se ne vale la pena. e puo' valerne la pena per sentito dire (i
'classici', appunto), oppure perche' uno si e' letto Luciano e ha scoperto
quanto sono divertenti questi noiosissimi e deprecati 'classici'.
Ecco, il mio percorso e' stato proprio questo: sapendo quanto erano
appassionanti i classici
latini (studiati al liceo scientifico) e i testi filosofici greci (letti in
traduzione) e la storia greca , sentivo da anni che la mia cultura di base
era dimezzata.
L'annetto di studio da autodidatta mi ha aperto le porte di un mondo
meraviglioso: da allora
il mio modo di leggere la nostra cultura occidentale e' davvero diverso.
Post by Alessandro Iannucci
non lo so, ma non credo. mi sembra piu' una distorsione del tipo di
insegnamento linguistico pre-saussuriano che si teneva nelle universita'
all'epoca in cui si sono formati quei famosi insegnanti, tra cui la mia che
sosteneva la non esistenza della sintassi nel greco.
qui c'e' qualcosa che mi sfugge: non credo che il modo di insegnare il
latino
nelle universita' fosse molto piu' moderno, eppure sono state prodotte molte
e paginose sintassi latine...

Grazie ancora !

Alberto
Alessandro Iannucci
2004-01-02 14:54:25 UTC
Permalink
Post by Gattalberto Gattofrio
Sarei tentato dal Montanari, senonche' anche la tentazione di aver un
vocabolario imparentato
con Alice e' forte... ;-)
io consiglierei il Montanari senza esitazione, ma se hai buona dimestichezza
con l'inglese allora meglio ancora il Liddel-Scott-Jones, solo che:
1) del Montanari credo stia per uscire una nuova edizione, quindi meglio
aspettare
2) il LSJ lo trovi anche in rete al sito di Perseus
in ogni caso puo' andar bene anche un lessico per radici; e' bello quello di
L. Bottin, "Etymon", Bergamo: Minerva Italica, 1990, ma non so se sia ancora
in commercio. ma non c'era gia' stato un thread sui dizionari qui? e se si,
come si recupera?
Post by Gattalberto Gattofrio
Senza dubbio, difatti quando studiavo greco da autodidatta mi fu
fondamentale la lettura
del saggio curato dal Vernant !
quale? forse dici "L'uomo greco", a cura di J.P.V, Laterza, anni 90?
Post by Gattalberto Gattofrio
Tra l'altro, alla luce di quella lettura, mi resi conto di non aver bene
compreso la filosofia greca
il problema della filosofia greca e' la sommatoria di panzane che vi si
trovano, spesso, nei manuali, specie quelli scolastici. in particolare per i
presocratici ti consiglio l'ignorato (dall'establishment) Antonio Capizzi,
"La repubblica cosmica. Appunti per una storia non peripatetica della
nascita della filosofia in Grecia", Roma: Edizioni dell'Ateneo, 1990
(Capizzi e' recentemente scomparso, purtroppo, un po' nel silenzio: un suo
profilo lo trovi qui: http://lgxserver.uniba.it/lei/Capizzi.html)
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
e infine, quattro: restando nella metafora
natatoria, e' meglio imparare a nuotare a Ponza o al lido delle Nazioni?
umh... se esso si trova dove penso io (a Ostia), suppongo sia molto meglio a
Ponza...
no, e' uno dei sette lidi ferraresi, dove si dice approdasse Diomede (e,
pare, cerco' subito di ripartire, forse scoraggiato dal puzzo di anguilla o
dalle zanzare)
Post by Gattalberto Gattofrio
L'annetto di studio da autodidatta mi ha aperto le porte di un mondo
meraviglioso: da allora
il mio modo di leggere la nostra cultura occidentale e' davvero diverso.
questo e' bello e illuminante, in modo sinistro, di come viceversa il liceo
classico possa produrre persone che non solo dimenticheranno greci e latini
(e questo va bene, e' comprensibile), ma che ne proveranno per il resto dei
loro giorni una forte repulsione. colpa di senofonte? puo' darsi. ma forse
anche di foscolo. certo se oggi dicessi a uno dei miei compagni di scuola di
allora con cui si cantava insieme Guccini che erano stati proprio gli
'odiosi' lirici greci (letti attraverso quasimodo, cosa che puo' essere
fatta dopo i quaranta o subito prima, non a quindicianni) i primi a cantare
"L'avvelenata", oppure a creare hit erotiche come il famoso epodo di Colonia
di Archiloco che all'epoca dovette essere un successo del tipo "My Sharona"
degli "Knack" , mi prenderebbero per matto. in quell'eta' cosi' bella, e
cosi' piena di ormoni si puo' capire la "Lisistrata", e magari ci si diverte
a leggere insieme l' "Elena" di Euripide come se fosse una commedia (cosa
che del resto e'). e invece ti fanno leggere quelle frasette sciatte in cui
i Greci risultano dei moralisti preoccupati della temperanza, della nobilta'
(molto in stile ancient-regime) e della virtu' (concetto per cui non hanno
nemmeno la parola, che ben altro significa il greco arete'), di onorare la
patria e i propri padri, dediti a un'etica sorprendentemente protestante
oltre che puritana (lavora, astieniti da tutto, respingi i desideri -
epithumiai - che corrompono - diaphteirousi - e ne avrai grandi benefici).
il tutto in un gran tripudio di ancelle (che non hanno, ahime', nulla di
ancillare), di araldi (e che sono?) che annunciano la vittoria (quale? e
perche' si combatteva?), di agricoltori (c'erano agricoltori all'epoca? e
se si, c'erano anche le quote UE?) che seminano il campo, e le immancabili
porte (thurai) che si aprono e chiudono, mentre i pedagoghi s'informano e a
Maratona si combatte. il tutto reso con un continuo ricorso al gerundio, che
peraltro in greco non c'e' (da qui uno dei maggiori psicodrammi: ma se in
greco e' un participio perche' noi dobbiamo tradurlo con il gerundio?
risposta: perche' quello che i greci dicono usando il participio noi lo
diciamo usando il gerundio).
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
non lo so, ma non credo. mi sembra piu' una distorsione del tipo di
insegnamento linguistico pre-saussuriano che si teneva nelle universita'
all'epoca in cui si sono formati quei famosi insegnanti, tra cui la mia
che
Post by Alessandro Iannucci
sosteneva la non esistenza della sintassi nel greco.
qui c'e' qualcosa che mi sfugge: non credo che il modo di insegnare il
latino
nelle universita' fosse molto piu' moderno, eppure sono state prodotte molte
e paginose sintassi latine...
anche a me; credo di aver scritto quella frase pensando non a qualcosa di
preciso ma a una sorta di spirito generale che aleggiava sugli studi di
lingua prima e dopo la rivoluzione saussuriana. cioe': credo che prima la
glottologia (cosi' si chiamava, con dotta parolona forse di origine tedesca)
si atteggiasse a scienza esatta e meccanica. per cui meccanicamente puo'
essere quasi vero: nel latino - lingua scritta, a parte Plauto e pochi
altri - la sintassi e' articolata e minuziosa, e soprattutto, vi e' una
corrispondenza quasi esatta tra norma e uso (anche quando l'uso viola la
norma, ma lo fa per un preciso scopo stilistico). il greco - lingua molto
orale anche nei testi scritti, almeno fino a Callimaco - presenta
un'apparente semplicita' sintattica, che e' la stessa del parlato. ma anche
nel parlato si usano costruzioni non solo ad sensum, si subordina, si
connettono frasi. eppero' se la sintassi latina puo' essere scientificamente
ricostruita come un sistema in certo modo chiuso, pur nelle mille
variazioni, la sintassi greca si presta meglio a descrizioni di usi in cui i
concetti (glottologici) di norma/eccezione fanno continuamente a pugni.
ecco, credo che lo spirito saussuriano, e la nuova disciplina che oggi si
chiama - anche nell'ordinamento universitario - 'linguistica', abbia un po'
sbaragliato tutte queste precomprensioni. esiste un sistema (o struttura?)
la 'langue' che ha regole generali e universali, anche sintattiche, poi
esiste il concreto dei parlanti (o degli scriventi): la "parole". il
Kuhner-Gert (1898-1904) la cui stessa esistenza dovrebbe smentire ogni
dubbio sull'esistenza di una 'sintassi' greca viene prima di Saussure,
certo, ma era un repertorio ad uso esclusivo dei doctiores che vi cercavano
rassegne di usi linguistici buoni per sanare o integrare un passo corrotto
(o piu' semplicemente per intendere un passo oscuro). il nuovo spirito dei
tempi - appunto saussuriano - ha invece reso possibile, credo, libri come
quello di Nicola Basile, o quello piu' stringato di Tusa Massaro. ma non so,
forse mi sbaglio, e il poco rilievo dato alla sintassi del greco nella
tradizione scolastica e' stato solo un casuale frutto della manualistica
(che si riproduce da se stessa). per capire meglio bisognerebbe indagare
come si e' fatto in altri paesi.
j.
Massimo Manca
2004-01-02 16:23:19 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
ma non c'era gia' stato un thread sui dizionari qui? e se si,
come si recupera?
Google.
Sergio Audano
2004-01-03 11:31:01 UTC
Permalink
Alessandro Iannucci <***@dns.unife.it> wrote in message >
(Capizzi e' recentemente scomparso, purtroppo, un po' nel silenzio: un suo
Post by Alessandro Iannucci
profilo lo trovi qui: http://lgxserver.uniba.it/lei/Capizzi.html)
Mi spiace: era uno studioso di grande intelligenza, fuori dalle solite
cordate accademiche e, quindi, dal "giro"...
Post by Alessandro Iannucci
questo e' bello e illuminante, in modo sinistro, di come viceversa il liceo
classico possa produrre persone che non solo dimenticheranno greci e latini
(e questo va bene, e' comprensibile),
Per questo anche lo Scientifico produce persone che dimenticheranno la
matematica...

ma che ne proveranno per il resto dei
Post by Alessandro Iannucci
loro giorni una forte repulsione. colpa di senofonte?
Non in tutti per fortuna, altrimenti non saremmo ora qui:-))...Senofonte? Se
anche Calvino lo riteneva il prototipo del romanziere moderno? E' uno
scrittore da rivalutare (mi riaggancio col tema dello svegliare le
scolaresche dormienti: perché non un bel parallelo Senofonte-Rigoni Stern?).

puo' darsi. ma forse
Post by Alessandro Iannucci
anche di foscolo.
Poveretto...Lui aveva in realtà una visiona viva e per molti versi attuale
dell'Antichità al punto da calarla nella realtà del suo tempo e, per ovvie
ragioni anagrafiche, nella sua dimensione esistenziale.

certo se oggi dicessi a uno dei miei compagni di scuola di
Post by Alessandro Iannucci
allora con cui si cantava insieme Guccini che erano stati proprio gli
'odiosi' lirici greci (letti attraverso quasimodo, cosa che puo' essere
fatta dopo i quaranta o subito prima, non a quindicianni)
giustissimo! Sacrosante parole! Quasimodo ha tradotto solo Quasimodo: al
massimo può essere utile comprendere di un poeta moderno con un altro poeta
lontano nel tempo, ma a 15 anni si domanda altro. Ci sono domande più
radicali e più intense a cui bisogna non dare delle risposte, ma proporre
delle ipotesi serie.

. in quell'eta' cosi' bella, e
Post by Alessandro Iannucci
cosi' piena di ormoni si puo' capire la "Lisistrata", e magari ci si diverte
a leggere insieme l' "Elena" di Euripide come se fosse una commedia (cosa
che del resto e').
Giusto per la "Lisistrata", perché è un testo più "immediato", il cui
livello di percezione può essere facilmente colto anche senza sapere molto
di Aristofane e della sua raffinatezza teatrale e letteraria. Meno per l'
"Elena": grande opera, ma per capire la quale devi aver letto e meditato
almeno due o tre tragedie "toste" (può essere utile un confronto con le
"Troiane").

e invece ti fanno leggere quelle frasette sciatte in cui
Post by Alessandro Iannucci
i Greci risultano dei moralisti preoccupati della temperanza, della
nobilta' (molto in stile ancient-regime) e della virtu' (concetto per cui
non hanno nemmeno la parola, che ben altro significa il greco arete'),

in una parte della loro storia lo sono anche stati ed è stata questa, a
torto o a ragione, l'immagine che i Greci stessi hanno lasciato ai posteri,
selezionando il loro passato: per noi gli "Antichi" sono diventati
"Classici" quando sono stati ripresi in mano autori come Plutarco, Dione
Crisostomo, Epitteto che hanno, forse più di altri, condizionato l'idea che
noi moderni abbiamo dell' antico (tant'è vero che la scoperta dell'arcaico è
un dato storico moderno).

di onorare la
Post by Alessandro Iannucci
patria e i propri padri,
Beh. questo anche i comandamenti lo dicono:-)!

dediti a un'etica sorprendentemente protestante
Post by Alessandro Iannucci
oltre che puritana (lavora, astieniti da tutto, respingi i desideri -
epithumiai - che corrompono - diaphteirousi - e ne avrai grandi benefici).
L'etica protestante deve molto ai moralisti antichi: Seneca, ma anche
Plutarco. E' un dato storico incontestabile!
Post by Alessandro Iannucci
il tutto in un gran tripudio di ancelle (che non hanno, ahime', nulla di
ancillare),
Non c'eravamo per valutare la realtà della cosa!!!:-)))

di araldi (e che sono?) che annunciano la vittoria (quale? e
Post by Alessandro Iannucci
perche' si combatteva?),
Gli araldi erano sacri a Zeus (e come gli ambasciatori non "portavano
pena"): sono figure tipiche, da approfondire, da scoprire!

di agricoltori (c'erano agricoltori all'epoca? e
Post by Alessandro Iannucci
se si, c'erano anche le quote UE?) che seminano il campo, e le immancabili
Beh...non ci sarebbe stato Esiodo...e dopo di lui Senofonte, Catone,
Varrone, Columella (e persino il Virgilio georgico!)

il tutto reso con un continuo ricorso al gerundio, che
Post by Alessandro Iannucci
peraltro in greco non c'e' (da qui uno dei maggiori psicodrammi: ma se in
greco e' un participio perche' noi dobbiamo tradurlo con il gerundio?
risposta: perche' quello che i greci dicono usando il participio noi lo
diciamo usando il gerundio).> non lo so, ma non credo. mi sembra piu' una
distorsione del tipo di
Post by Alessandro Iannucci
Post by Alessandro Iannucci
insegnamento linguistico pre-saussuriano
Purtroppo c'è una differenza di linguaggio molto notevole: nelle scuole si
lavora soprattutto sui prosatori che hanno una struttura retorica molto più
elaborata. Le sequenze logiche sono sottoposti a dei nessi consequenziali
che spesso risultano di resa difficile, ma anche di comprensione altrettanto
difficile, per chi è abituato a strutturare paratatticamente gli elementi
linguistici.

e la nuova disciplina che oggi si
Post by Alessandro Iannucci
chiama - anche nell'ordinamento universitario - 'linguistica', abbia un po'
sbaragliato tutte queste precomprensioni.
Nell'università di Pisa esiste il glorioso insegnamento di "Glottologia"
(obbligatorio per i classicisti), naturalmente aperto alle nuove istanze, ma
solidamente "indoeuropeista".
Nico
2004-01-04 13:51:33 UTC
Permalink
Post by Sergio Audano
Nell'università di Pisa esiste il glorioso insegnamento di "Glottologia"
(obbligatorio per i classicisti), naturalmente aperto alle nuove istanze, ma
solidamente "indoeuropeista".
...e il Lazzeroni, appunto, ci faceva studiare, tra l'altro, sul mitico (e
compianto) Szemerényi :-)
http://titus.uni-frankfurt.de/personal/galeria/szemeren.htm

Un saluto,
Nico
Sergio Audano
2004-01-04 22:43:14 UTC
Permalink
Post by Nico
...e il Lazzeroni, appunto, ci faceva studiare, tra l'altro, sul mitico (e
compianto) Szemerényi :-)
http://titus.uni-frankfurt.de/personal/galeria/szemeren.htm
Un caro saluto e tanti auguri nel ricordo felice della nostra giovinezza e
degli anni passati (Lazzaroni compreso:-)
Alessandro Iannucci
2004-01-05 11:23:14 UTC
Permalink
Post by Sergio Audano
.Senofonte? Se
anche Calvino lo riteneva il prototipo del romanziere moderno?
in genere se uno scrittore (pur grande, anzi uno dei pochi grandi in Italia
in questo secolo) ben addentro il sistema editoriale fa un'introduzione a
opera moderna / antica e ne piglia magari qualche denaro, difficilmente
scrivera' picche dell'opera introdotta. anche se bisogna riconoscere che
l'Anabasi non e' poi cosi' male (specie per un orientalista). certo, occorre
saltare tutte le righe in cui compare il termine "parasanga" o "stadio", ma
e' fatica da poco.
Post by Sergio Audano
Post by Alessandro Iannucci
anche di foscolo.
Poveretto...Lui aveva in realtà una visiona viva e per molti versi attuale
dell'Antichità al punto da calarla nella realtà del suo tempo e, per ovvie
ragioni anagrafiche, nella sua dimensione esistenziale.
se non ricordo male Foscolo, presunto greco di Corfu', inizio' a frequentare
i classici (a tradurre l'Iliade, ben peggio di Monti, questo va detto, a
prescindere dall'utilizzo o meno dell'originale per tradurre) e infine a
comporre quell'affastellato di endecasillabi ("Le grazie"? o "Le tre civette
sul como'"?) in eta' matura, quando gli ardori ortisiani e la smania di fare
l'esule politico si andavano spegnendo (e chi se ne fregava, a Milano, di un
Foscolo quando oltre a Monti la citta' era frequentata, p.es., da Stendhal?)
e poco gli restava da fare, se non pietire cattedre di eloquenza (al fine
ottenuta) per poi andarsene ramingo (o ramengo?) in Inghilterra).
Post by Sergio Audano
di onorare la
Post by Alessandro Iannucci
patria e i propri padri,
Beh. questo anche i comandamenti lo dicono:-)!
solo per la seconda, per la prima no. ma non e' detto che nel presente clima
di riforme costituzionali (e radiotelevisive, oltre che di diritto
patrimoniale) siano presto emendate anche le famose tavole di Mose'.
Post by Sergio Audano
L'etica protestante deve molto ai moralisti antichi: Seneca, ma anche
Plutarco. E' un dato storico incontestabile!
cio' non toglie che
a) Seneca e' noioso e Plutarco, per fortuna, e' un mondo talmente variopinto
che ci si trova di tutto..
b) se i protestanti leggevano Seneca per trarne ammestramenti morali, ho
trovato un ulteriore motivo per non leggere Seneca (con la debita eccezione
del Seneca tragico; fenomeno da psicanalisi (oltre che da baraccone) questo
dello scrittore di Nerone: da un lato riempie fogli di serena compostezza,
fermezza, serenita' e immotilita' dell'animo imperturbabilissimo, dall'altro
scrive drammi truculenti in cui pare compiacersi dell'orrido, del sangue e
di tutte quelle pulsioni che invitava a evitare al povero Lucilio, con una
costanza e frequenza di lettere paragonabile solo allo spam)
Post by Sergio Audano
autori come Plutarco, Dione
Crisostomo, Epitteto che hanno, forse più di altri, condizionato l'idea che
noi moderni abbiamo dell' antico (tant'è vero che la scoperta dell'arcaico è
un dato storico moderno).
e perche' farsi condizionare, quando possiamo leggere (non per frammenti)
anche Erodoto, Platone, Aristofane, Luciano e, per quel periodo di cui parli
tu anche Strabone e Pausania?
Post by Sergio Audano
di agricoltori (c'erano agricoltori all'epoca? e
Post by Alessandro Iannucci
se si, c'erano anche le quote UE?) che seminano il campo
Beh...non ci sarebbe stato Esiodo...e dopo di lui Senofonte, Catone,
Varrone, Columella (e persino il Virgilio georgico!)
chiamiamoli contadini, se vuoi mezzadri. ma agricoltori no, non ce n'erano.
nel momento in cui si fa tradure gheorgos con "agricoltore" si induce una
cognizione sbagliata che fa sballare ogni tipo di contestualizzazione
corretta: il piccolo proprietario terriero era un contadino, un lavoratore
della terra. il grande latifondista era un signorotto, di campagna o citta':
ma in entrambi i casi non si tratta di agricoltori. lo stesso quando si
voglia rendere therapaina con "ancella". ancella, in italiano ricorda
piuttosto "ancillare" (cfr. F. Guccini, "Bologna": "Bologna per me
provinciale Parigi minore, / mercati all'aperto, bistrots, della "rive
gauche" l'odore, / con Sartre che pontificava, Baudelaire fra l'assenzio
cantava / ed io, modenese volgare, a sudarmi un amore, fosse pure
ancillare"). ma una greca therapaina e' una schiava, al limite la si traduca
con serva, mai con ancella.
Post by Sergio Audano
Purtroppo c'è una differenza di linguaggio molto notevole: nelle scuole si
lavora soprattutto sui prosatori che hanno una struttura retorica molto più
elaborata.
questo e' il problema di fondo. nell'eta' della poesia (il periodo compreso
tra i quindici e i vent'anni) si rimpinzano i giovani di prosa, e una prosa
che ha i nomi di Demostene e Cicerone. un po' di prosa ci vuole anche, ma
dopo la poesia, e che sia prosa divertente: p.es. Luciano per i greci e
Cesare o meglio Apuleio per i latini. ma soprattutto molta commedia:
Aristofane, Menandro,
Plauto e Terenzio. in quegli stessi anni si legge un libro bellissimo che ha
appunto il titolo "Commedia", e ha quel titolo per una questione di
linguaggio, sostanzialmente. e il linguaggio (i linguaggi) sono la vera
attrazione, non i contenuti (edificanti o sconci che siano). Dante,
Aretino, Gadda; Plauto, Catullo, Apuleio; Archiloco, Aristofane, Luciano.
questo il mio programma ideale per il triennio di Liceo: tutto il resto puo'
essere, momentaneamente, accantonato.
Post by Sergio Audano
Nell'università di Pisa esiste il glorioso insegnamento di "Glottologia"
(obbligatorio per i classicisti), naturalmente aperto alle nuove istanze, ma
solidamente "indoeuropeista".
piu' indoeuropeista di Saussure e dei suoi allievi non saprei: quella tra
Glottologia e Linguistica e' comunque una semplice e comoda distinzione
tautologica utile per compartimentare gruppi accademici.
saluti, j.
Sergio Audano
2004-01-05 13:28:22 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
in genere se uno scrittore (pur grande, anzi uno dei pochi grandi in Italia
in questo secolo) ben addentro il sistema editoriale fa un'introduzione a
opera moderna / antica e ne piglia magari qualche denaro, difficilmente
scrivera' picche dell'opera introdotta.
Può anche essere, ma non penso che si tratti solamente di un'operazione
editoriale (che ben poco avrebbe aggiunto a Calvino se non un po' di ex lire
nel suo portafogli, ma non penso nemmeno tante): Senofonte, pur con le sue
famigerate "parasanghe" rimane un narratore avvincente (soprattutto
nell'Anabasi, ma anche certe sezioni delle Elleniche non sono da buttare) he
andrebbe risccoperto come tale (del resto un tale volle chiarsi Senofonte
Efesio per dimostrare la sua continuità rispetto al modello).
Post by Alessandro Iannucci
se non ricordo male Foscolo, presunto greco di Corfu',
Corfù? Ma non era di Zante ("Zacinto")?

inizio' a frequentare
Post by Alessandro Iannucci
i classici (a tradurre l'Iliade, ben peggio di Monti, questo va detto, a
prescindere dall'utilizzo o meno dell'originale per tradurre)
Su questo punto autorevoli studiosi del Neoclassicismo, da Mandruzzato a
Longoni e, soprattutto, a un competente sia di Omero che di Foscolo come
Vincenzo Di Benedetto, reputano la traduzione foscoliana di gran lunga
superiore rispetto a quella del Monti, il quale, per ricorrere al confronto
con Calvino, era molto legato al mondo editoriale del suo tempo (come del
resto ad ogni regime politico che passò in quei turbinosi anni: cantò dal
papa Pio VI, ai rivoluzionari, a Napoleone prima console e poi imperatore,
per finire con gli Austriaci:-)

e infine a
Post by Alessandro Iannucci
comporre quell'affastellato di endecasillabi ("Le grazie"? o "Le tre civette
sul como'"?) in eta' matura, quando gli ardori ortisiani e la smania di fare
l'esule politico si andavano spegnendo (e chi se ne fregava, a Milano, di un
Foscolo quando oltre a Monti la citta' era frequentata, p.es., da Stendhal?)
e poco gli restava da fare, se non pietire cattedre di eloquenza (al fine
ottenuta) per poi andarsene ramingo (o ramengo?) in Inghilterra).
Ci sono alcuni aspetti della produzione del Foscolo che lasciano perpelssi
(non tante le "Grazie", che offrono materia di lavoro ai filologi, quanto le
tragedie, in particolare l' "Aiace", con la celebre invocazione: "O
sventurati, sventurati Salamini", che fece venire giù dal gran ridere
l'intera Scala di Milano).
Post by Alessandro Iannucci
solo per la seconda, per la prima no. ma non e' detto che nel presente clima
di riforme costituzionali (e radiotelevisive, oltre che di diritto
patrimoniale) siano presto emendate anche le famose tavole di Mose'.
Battuta molto simpatica e felice (e purtroppo di attuazione meno
irrealizzabile di quanto si ritenga:-)
Post by Alessandro Iannucci
a) Seneca e' noioso
E' un giudizio francamente ingeneroso. Seneca è un grande, grandissimo
scrittore: non a caso il suo stile è stato molto opportunamente definito
"drammatico", dal momento che è il primo pensatore ad avere ben chiaro il
dramma interiore dell'uomo. Autore molto complesso e di grandissima
modernità.
Post by Alessandro Iannucci
ho
trovato un ulteriore motivo per non leggere Seneca (con la debita eccezione
del Seneca tragico; fenomeno da psicanalisi (oltre che da baraccone)
Il teatro di Seneca ha ispirato gran parte del teatro moderno, da
Shakespeare a Corneille: mi pare che non sarebbe stato possibile per un
"fenomeno da baraccone":-)

questo
Post by Alessandro Iannucci
dello scrittore di Nerone: da un lato riempie fogli di serena compostezza,
fermezza, serenita' e immotilita' dell'animo imperturbabilissimo,
Non è così! Ti suggerisco di rileggere alcune splendide pagine del "De
tranquillitate animi" o del "De vita beata": prima di ammaestrare gli altri
(finalità che egli peraltro non persegue esplicitamente), Seneca parla della
sua interiorità e del dramma delle sue contraddizioni.
Post by Alessandro Iannucci
Post by Sergio Audano
autori come Plutarco, Dione
Crisostomo, Epitteto che hanno, forse più di altri, condizionato l'idea
che
Post by Sergio Audano
noi moderni abbiamo dell' antico (tant'è vero che la scoperta
dell'arcaico
Post by Alessandro Iannucci
è
Post by Sergio Audano
un dato storico moderno).
e perche' farsi condizionare, quando possiamo leggere (non per frammenti)
anche Erodoto, Platone, Aristofane, Luciano e, per quel periodo di cui parli
tu anche Strabone e Pausania?
Luciano era contemporaneo di Plutarco e quanto a moralismo ne è pieno fino
agli occhi (anche se meno compassato di Plutarco); Strabone e Pausania
guardavano al periodo arcaico con l'occhio nostalgico dei catalogatori (uso
un termine improprio, ma per rendere chiaro il concetto) di un passato che
non c'era più. Forse sappiamo di più e meglio oggi su Saffo, Archiloco di
quanto ne sapessero loro. Nessuno intende farsi condizionare, ci mancherebbe
altro, ma non possiamo dimenticare che c'è stato un periodo della Grecità di
impronta moralistica, che selezionava bene o male (spesso male) i testi e
l'immagine che voleva consegnare di sé e di questo passato ai posteri. Né
possiamo dimenticare che è stato questo il periodo attraverso il quale molti
secoli hanno guardato alla Grecità: la scoperta del mondo arcaico è una
innovazione romantica (rimando al contributo che terrà Giuseppe Cambiano al
Convegno di Sestri il prossimo venerdì 26 marzo: "L'immagine della Grecità
nell'età di Goethe"). E' chiaro che oggi i nostri giudizi di valore siano
"diversi" e nessuno preferisca Dione Crisostomo a Platone, ma è una
riflessione storica da non ignorare.
Post by Alessandro Iannucci
Post by Sergio Audano
Beh...non ci sarebbe stato Esiodo...e dopo di lui Senofonte, Catone,
Varrone, Columella (e persino il Virgilio georgico!)
chiamiamoli contadini, se vuoi mezzadri. ma agricoltori no, non ce n'erano.
nel momento in cui si fa tradure gheorgos con "agricoltore" si induce una
cognizione sbagliata che fa sballare ogni tipo di contestualizzazione
corretta: il piccolo proprietario terriero era un contadino, un lavoratore
ma in entrambi i casi non si tratta di agricoltori.
E' vero! Nel mondo antico la piccola proprietà era assai poco diffusa: ma, a
parte il fatto che i lamenti di Virgilio nella I Bucolica riguardavano
soprattutto i rischi di esproprio per i piccoli proprietari (categoria
sociale in ogni caso esistente), l'opera di Columella è rivolta, meglio di
altre, a questo tipo di "agricoltore".

compreso
Post by Alessandro Iannucci
tra i quindici e i vent'anni) si rimpinzano i giovani di prosa, e una prosa
che ha i nomi di Demostene e Cicerone. un po' di prosa ci vuole anche, ma
dopo la poesia, e che sia prosa divertente: p.es. Luciano per i greci e
Aristofane, Menandro,
Plauto e Terenzio. in quegli stessi anni si legge un libro bellissimo che ha
appunto il titolo "Commedia", e ha quel titolo per una questione di
linguaggio, sostanzialmente. e il linguaggio (i linguaggi) sono la vera
attrazione, non i contenuti (edificanti o sconci che siano). Dante,
Aretino, Gadda; Plauto, Catullo, Apuleio; Archiloco, Aristofane, Luciano.
questo il mio programma ideale per il triennio di Liceo: tutto il resto puo'
essere, momentaneamente, accantonato.
Con le competenze linguistiche che hanno oggi gli studenti...che hanno
difficoltà a interpretare il giornale, temo che il tuo programma sia troppo
ambizioso, anche se è indubbiamente intelligente e simpaticamente
tendenzioso! A proposito! Avevo sentito dire di una nuova edizione del Rocci
(rifatta da allievi di Luigi Enrico Rossi), non del Montanari.
Ciao e tanti auguri!
Sergio
Alessandro Iannucci
2004-01-05 15:43:35 UTC
Permalink
Post by Sergio Audano
Senofonte, pur con le sue
famigerate "parasanghe" rimane un narratore avvincente (soprattutto
nell'Anabasi, ma anche certe sezioni delle Elleniche non sono da buttare) he
andrebbe risccoperto come tale
mi hai convinto, purtroppo su Senofonte sono un po' condizionato e forse
prevenuto.
Post by Sergio Audano
Post by Alessandro Iannucci
se non ricordo male Foscolo, presunto greco di Corfu',
Corfù? Ma non era di Zante ("Zacinto")?
e' vero, me la ricordo ancora: "mai piu' tocchero' le sacre sponde /
dove il corpo fanciulletto mio giacque / ah, zacinto mia...". poi non
ricordo piu'.
Post by Sergio Audano
Su questo punto autorevoli studiosi del Neoclassicismo, da Mandruzzato a
Longoni e, soprattutto, a un competente sia di Omero che di Foscolo come
Vincenzo Di Benedetto, reputano la traduzione foscoliana di gran lunga
superiore rispetto a quella del Monti, il quale, per ricorrere al confronto
con Calvino, era molto legato al mondo editoriale del suo tempo (come del
resto ad ogni regime politico che passò in quei turbinosi anni: cantò dal
papa Pio VI, ai rivoluzionari, a Napoleone prima console e poi imperatore,
per finire con gli Austriaci:-)
non voglio discutere l'auctoritas, avranno certo ragione. esprimevo delle
perplessita' mie sulle ali di ricordi antichi: ricordo di aver letto l'
"Iliade" del Monti e di essermi divertito. ricordo di aver tentato con l'
"Odissea" (era l' "Odissea"?) di Foscolo e di aver subito lasciato perdere.
in generale su Monti: credo appartenga a quella categoria di scrittori
italiani, da Marino in su', un po' sottovalutati per una certa tendenza
all'ipermarxismo e all'ipercontenutismo di certa tradizione storiografica.
la differenza tra Monti e Foscolo in rapporto al potere e' poi solo nel
fatto che Foscolo non ce la fece a farsi accettare dai vari regimi politici
che si turnarono in quegli anni. ma ci provo', o almeno credo ci abbia
provato (da quel che ricordo del suo epistolario).
Post by Sergio Audano
Ci sono alcuni aspetti della produzione del Foscolo che lasciano perpelssi
(non tante le "Grazie", che offrono materia di lavoro ai filologi
e non e' gia' questo un buon motivo per lasciarle nel cassetto?
Post by Sergio Audano
Post by Alessandro Iannucci
a) Seneca e' noioso
E' un giudizio francamente ingeneroso. Seneca è un grande, grandissimo
scrittore: non a caso il suo stile è stato molto opportunamente definito
"drammatico", dal momento che è il primo pensatore ad avere ben chiaro il
dramma interiore dell'uomo. Autore molto complesso e di grandissima
modernità.
vabbe', ho esagerato. ho letto anch'io quel libro su "Lo stile drammatico
del filosofo Seneca" cui alludi. ma il mio esagerare era comunque funzionale
a due cose:
1) sara' un grande ma non e' adatto a un quindici-diciottenne. che se ne fa
uno, a quell'eta', di massime di saggezza?

2)
Post by Sergio Audano
prima di ammaestrare gli altri
(finalità che egli peraltro non persegue esplicitamente), Seneca parla della
sua interiorità e del dramma delle sue contraddizioni.
il dramma di uno che convive con il potere, la ricchezza, il lusso e l'agio
eppero' ne scrive male in continuazione puo' anche non interessare, ovvero
puo' essere male interpretato (cosi' come forse io ho male interpretato
Seneca).
Post by Sergio Audano
Luciano era contemporaneo di Plutarco e quanto a moralismo ne è pieno fino
agli occhi (anche se meno compassato di Plutarco)
non sono d'accordo, non tanto sui tempi (Luciano nasce circa nel 120 d.c. e
muore dopo il 180; Plutarco: circa 50 - circa 120), quanto sul moralismo di
Luciano. io in Luciano non ci trovo una riga di moralismo; quando sembra
farlo in realta' ci gioca e scherza, gioca sul moralismo altrui, su se
stesso. Luciano e' scrittore ironico, autoironico, parodistico e anche
autoparodistico. ogni morale, ogni moralismo e' pretesto per lo scherzo
comico.
Post by Sergio Audano
dimenticare che c'è stato un periodo della Grecità di
impronta moralistica, che selezionava bene o male (spesso male) i testi e
l'immagine che voleva consegnare di sé e di questo passato ai posteri.
non saprei. di selezioni motivate dal moralismo ne hanno certo fatte i
bizantini, anche se in modo strano e ben lontano da pratiche censorie
moderne. infatti escludevano Menandro in quanto "immorale" eppero'
conservavano (e commentavano...) Aristofane (mentre nella scuola odierna si
puo' leggere Menandro ma non Aristofane).
Post by Sergio Audano
(rimando al contributo che terrà Giuseppe Cambiano al
Convegno di Sestri il prossimo venerdì 26 marzo: "L'immagine della Grecità
nell'età di Goethe").
e' un ulteriore buon motivo per non mancare a questo convegno.
Post by Sergio Audano
Con le competenze linguistiche che hanno oggi gli studenti...che hanno
difficoltà a interpretare il giornale, temo che il tuo programma sia troppo
ambizioso, anche se è indubbiamente intelligente e simpaticamente
tendenzioso!
ti ringrazio per gli aggettivi e l'avverbio; pero' Plauto non e' piu'
difficile di Cicerone, ne' Luciano piu' di Demostene...
Post by Sergio Audano
A proposito! Avevo sentito dire di una nuova edizione del Rocci
(rifatta da allievi di Luigi Enrico Rossi), non del Montanari.
a ecco, era il Rocci che volevano rifare. e perche'?
Post by Sergio Audano
Ciao e tanti auguri!
Sergio
ricambio. j.
Nico
2004-01-05 15:56:27 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
di selezioni motivate dal moralismo ne hanno certo fatte i
bizantini, anche se in modo strano e ben lontano da pratiche censorie
moderne. infatti escludevano Menandro in quanto "immorale" eppero'
conservavano (e commentavano...) Aristofane (mentre nella scuola odierna si
puo' leggere Menandro ma non Aristofane).
Dissento. Nota personale: al liceo classico Franchetti di Mestre (VE)
nell'anno 1990, il sottoscritto ha studiato (integralmente) in III liceo le
"Rane" di Aristofane.
Professore: Roberto Campagner (di cui, cfr. p.e.
http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=OOO4XN5PL54OO).
Confermo comunque, sempre per esperienza personale, l'opportunità didattica
di una tale scelta.

Saluti,

Nico Narsi
Alessandro Iannucci
2004-01-07 12:42:41 UTC
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Post by Nico
Dissento. Nota personale: al liceo classico Franchetti di Mestre (VE)
nell'anno 1990, il sottoscritto ha studiato (integralmente) in III liceo le
"Rane" di Aristofane.
Professore: Roberto Campagner (di cui, cfr. p.e.
http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=OOO4XN5PL54OO).
sei fortunato, per due motivi:
a) aver avuto Roberto Campagner come prof. di Liceo (che conosco oltre
che per quel bel libro anche per alcuni articoli su cose simposiali)
b) sei piu' giovane di me che ho fatto la III liceo nel...quando? forse
nell'86, o nell'85?...

nella nostra classe e in quelle attigue, in quegli anni si leggevano
esclusivamente Omero, Demostene e Euripide. qualche audace proponeva
Sofocle, altri appunto Menandro. di Aristofane solo qualche assaggino
ben temperato dal librone dell' "antologia". incuriosito dalla trama,
ricordo, un giorno mi presi una traduzione integrale della "Lisistrata"
(quella di Cantarella nella "collezione di teatro" Einaudi). leggevo e
non potevo credere a quello che stavo leggendo. ma era un greco? e del V
secolo? non so dirti se fu maggiore la gioia per aver scoperto un autore
cosi' divertente o la rabbia per quello che mi era stato tenuto nascosto
(in cambio delle innumerevoli riflessioni sulle 'virtu' di Agesilao').
quello che ricordo bene e' che cercai - ma subito desistetti - di
confrontare quella traduzione con l'originale greco per capire se era
davvero possibile, se non si trattava di una qualche modernizzazione di
un drammaturgo contemporaneo (ignoravo chi fosse Cantarella), e per
capire insomma, che lingua fosse questo greco che ormai frequentavo da
quattro/cinque anni senza alcun frutto, e quali idee frullavano per la
testa degli scrittori di quell'epoca.
Post by Nico
Confermo comunque, sempre per esperienza personale, l'opportunità didattica
di una tale scelta.
si', si potra' discutere all'infinito su testi didatticamente utili
perche' facili e altri no perche' troppo difficili, ma resta l'evidenza
che i testi sono piu' abbordabili, se divertenti (non intendo solo
'comici'; per me e' divertente anche Antifonte che racconta la congiura
degli ermocopidi: il suo torto, scolasticamente parlando, e' di non aver
scritto in un attico puro - specie sintatticamente - il che e' peraltro
una delle ragioni per cui Antifonte e' di piu' facile lettura rispetto a
Demostene, almeno per un principiante).
a.
Nicola Basile
2004-01-05 16:45:20 UTC
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Post by Alessandro Iannucci
Post by Sergio Audano
Corfù? Ma non era di Zante ("Zacinto")?
e' vero, me la ricordo ancora: "mai piu' tocchero' le sacre sponde /
dove il corpo fanciulletto mio giacque / ah, zacinto mia...". poi non
ricordo piu'.
Beh... può capitare :-)
E poi a Corfù Foscolo ha vissuto per un breve periodo da una zia,
quando la madre si è trasferita a Venezia. (1788)
Post by Alessandro Iannucci
Post by Sergio Audano
A proposito! Avevo sentito dire di una nuova edizione del Rocci
(rifatta da allievi di Luigi Enrico Rossi), non del Montanari.
a ecco, era il Rocci che volevano rifare. e perche'?
In effetti sapevo anch'io della nuova edizione del Rocci, me ne
avevano parlato circa tre anni fa... ma non ne ho saputo più nulla....
Chissà..., forse il progetto è abortito dopo la pubblicazione del
Montanari. Spero di no!! L'idea di rifare il Rocci, con i dovuti
aggiornamenti filologici e accorgimenti tipografici (una impostazione
più chiara, immediata e meno caotica, una più puntuale e meno
occasionale citazione delle fonti, etc.) non mi sembra malvagia... anzi
andrebbe, a mio avviso, sostenuta e sollecitata.
Ciao,
Nicola
--
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Massimo Manca
2004-01-05 19:55:13 UTC
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Post by Alessandro Iannucci
e' vero, me la ricordo ancora: "mai piu' tocchero' le sacre sponde /
dove il corpo fanciulletto mio giacque / ah, zacinto mia...".
Fuocherello :P

Seguesù
--
"ti sei mai chiesto perchè da alcuni anni il cono gelato
non si ammorbidisce più ? Perchè usano la farina di lombrico" (post su IDCT).
it.cultura.classica: http://digilander.iol.it/mmanca
Gattalberto Gattofrio
2004-01-05 09:33:34 UTC
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Alessandro Iannucci
Post by Alessandro Iannucci
io consiglierei il Montanari senza esitazione, ma se hai buona
dimestichezza
Post by Alessandro Iannucci
con l'inglese
in teoria... avendo io pubblicato 15 articoli su rivista internazionale o
libro... ;-)
Post by Alessandro Iannucci
1) del Montanari credo stia per uscire una nuova edizione, quindi meglio
aspettare
quando esce ?
Post by Alessandro Iannucci
2) il LSJ lo trovi anche in rete al sito di Perseus
mai abbastanza lodato !
Post by Alessandro Iannucci
e se si, come si recupera?
http://groups.google.com


ho trovato i seguenti 3 threads:

http://groups.google.com/groups?hl=en&lr=&ie=UTF-8&threadm=c4568866.03102804
35.7237cdd2%40posting.google.com&rnum=3&prev=/groups%3Fq%3Dliddel%2Bgroup:it
..cultura.classica%26hl%3Den%26lr%3D%26ie%3DUTF-8%26scoring%3Dd%26selm%3Dc456
8866.0310280435.7237cdd2%2540posting.google.com%26rnum%3D3%26filter%3D0


http://groups.google.com/groups?hl=en&lr=&ie=UTF-8&threadm=hxM8b.316422%24lK
4.9952661%40twister1.libero.it&rnum=5&prev=/groups%3Fq%3Dliddel%2Bgroup:it.c
ultura.classica%26hl%3Den%26lr%3D%26ie%3DUTF-8%26scoring%3Dd%26selm%3DhxM8b.
316422%2524lK4.9952661%2540twister1.libero.it%26rnum%3D5%26filter%3D0


http://groups.google.com/groups?hl=en&lr=&ie=UTF-8&threadm=7mgqp2%24geu%40ch
ronicle.concentric.net&rnum=28&prev=/groups%3Fq%3Dliddel%2Bgroup:it.cultura.
classica%26hl%3Den%26lr%3D%26ie%3DUTF-8%26scoring%3Dd%26selm%3D7mgqp2%2524ge
u%2540chronicle.concentric.net%26rnum%3D28%26filter%3D0
Post by Alessandro Iannucci
quale? forse dici "L'uomo greco", a cura di J.P.V, Laterza, anni 90?
esattamente. Nun me di' che puranco quel(l)o e' pieno de panzane.... sinno'
me sparo...
Post by Alessandro Iannucci
il problema della filosofia greca e' la sommatoria di panzane che vi si
trovano, spesso, nei manuali, specie quelli scolastici.
orco cane... il mio prof usava l'Adorno-Gregory-Verra (che includeva anche
un'antologia)
Post by Alessandro Iannucci
presocratici ti consiglio l'ignorato (dall'establishment) Antonio Capizzi,
"La repubblica cosmica. Appunti per una storia non peripatetica della
nascita della filosofia in Grecia", Roma: Edizioni dell'Ateneo, 1990
grazie mille !
Post by Alessandro Iannucci
(Capizzi e' recentemente scomparso, purtroppo, un po' nel silenzio: un suo
profilo lo trovi qui: http://lgxserver.uniba.it/lei/Capizzi.html)
altro sito mai abbastanza lodato !
Post by Alessandro Iannucci
Post by Gattalberto Gattofrio
L'annetto di studio da autodidatta mi ha aperto le porte di un mondo
meraviglioso: da allora
il mio modo di leggere la nostra cultura occidentale e' davvero diverso.
questo e' bello e illuminante, in modo sinistro, di come viceversa il liceo
classico possa produrre persone che non solo dimenticheranno greci e latini
(e questo va bene, e' comprensibile), ma che ne proveranno per il resto dei
loro giorni una forte repulsione.
grazie per il bello, sull'illuminante non so: non sono un campione
statisticamente
significativo...

Sulla repulsione, non generalizzerei: se dopo aver frequentato i licei (sia
classico che scientifico) si
prova della repulsione per il mondo classico o per la matematica, puo'
essere certo colpa della
scuola, ma piu' spesso e' **anche** colpa dell'aver sbagliato tipo di
scuola.

Il fatto e' che molti adolescenti si iscrivono ai licei (o per loro volonta'
o su istigazione dei genitori)
perche' e' una cosa piu' "figa" che frequentare gli istituti tecnici,
degnissime scuole, peraltro.
Post by Alessandro Iannucci
colpa di senofonte? puo' darsi. ma forse
anche di foscolo. certo se oggi dicessi a uno dei miei compagni di scuola di
allora con cui si cantava insieme Guccini che erano stati proprio gli
'odiosi' lirici greci (letti attraverso quasimodo, cosa che puo' essere
fatta dopo i quaranta o subito prima, non a quindicianni) i primi a cantare
"L'avvelenata", oppure a creare hit erotiche come il famoso epodo di Colonia
di Archiloco che all'epoca dovette essere un successo del tipo "My Sharona"
degli "Knack" , mi prenderebbero per matto. in quell'eta' cosi' bella, e
cosi' piena di ormoni si puo' capire la "Lisistrata", e magari ci si diverte
a leggere insieme l' "Elena" di Euripide come se fosse una commedia (cosa
che del resto e'). e invece ti fanno leggere quelle frasette sciatte in cui
i Greci risultano dei moralisti preoccupati della temperanza, della nobilta'
(molto in stile ancient-regime
ma la nostra scuola e' molto congresssodiviennista... non so bene cosa sia
cambiato
con le numerosissime ultime riforme, ma ai tempi mei (mi sonod iplomanto nel
lontano 1985)
perfino i programmi di matematica e di fisica erano piu' che reazionari.
Post by Alessandro Iannucci
) e della virtu' (concetto per cui non hanno
nemmeno la parola, che ben altro significa il greco arete'), di onorare la
patria e i propri padri, dediti a un'etica sorprendentemente protestante
oltre che puritana (lavora, astieniti da tutto, respingi i desideri -
epithumiai - che corrompono - diaphteirousi - e ne avrai grandi benefici).
non vorrei andare ot, ma e' quel che i protestanti dicono del
cattolicesimo...
Post by Alessandro Iannucci
il tutto in un gran tripudio di ancelle [...] e le immancabili
porte (thurai) che si aprono e chiudono,
oddio... povere porte... almeno quelle...
Post by Alessandro Iannucci
il tutto reso con un continuo ricorso al gerundio, che
peraltro in greco non c'e' (da qui uno dei maggiori psicodrammi: ma se in
greco e' un participio perche' noi dobbiamo tradurlo con il gerundio?
risposta: perche' quello che i greci dicono usando il participio noi lo
diciamo usando il gerundio).
visto che le tue idee mi piacciono e mi convincono avrei una proposta:
perche' non scrivi un bel corso di greco per i ginnasi ?
Magari - e qui il discorso sui participi viene come il cacio sui
maccheroni - con
un bel po' di riferimenti alle altre lingue europee : latino, inglese,
francese etc... ?
Post by Alessandro Iannucci
anche a me;
ah, ecco: meno male :-)
Post by Alessandro Iannucci
glottologia (cosi' si chiamava, con dotta parolona forse di origine tedesca)
si atteggiasse a scienza esatta e meccanica. per cui meccanicamente puo'
ahi... ahi... hai dei pregiudizi verso le scienze "esatte"...
Post by Alessandro Iannucci
...quello piu' stringato di Tusa Massaro.
quale ?


Grazie ancora per le tue interessantissime, appassionate e ironiche
considerazioni !

Alberto/Gattalberto
Alessandro Iannucci
2004-01-05 11:21:06 UTC
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Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
1) del Montanari credo stia per uscire una nuova edizione, quindi meglio
aspettare
quando esce ?
non lo so. forse lo sa Sergio perche' ricordo che ne aveva parlato qui
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
quale? forse dici "L'uomo greco", a cura di J.P.V, Laterza, anni 90?
esattamente. Nun me di' che puranco quel(l)o e' pieno de panzane.... sinno'
me sparo...
no, e' un gran bel libro. quanto alle panzane, a dire il vero, credo di
averne dette (e scritte) troppe per giudicare quelle altrui...
Post by Gattalberto Gattofrio
perfino i programmi di matematica e di fisica erano piu' che reazionari.
se per programma reazionario di matematica intendi fare la geometria
euclidea invece che quella di Riemann o di Lobacevskij non sono del tutto
d'accordo. se invece ti riferivi al fatto che la geometria euclidea era
insegnata senza alcuna menzione del fatto che ci fosse un certo Euclide,
allora si. ricordo il mio libro appunto di quarta ginnasio la cui lettura,
oggi lo posso dire, e' non solo meno interessante ma anche piu' difficile
del primo libro degli "Elementi" di Euclide, di cui quel manuale
rappresentava un misto di riassunto ed esegesi. e la cosa peggiore e' che
studiando quello (o altri) manuali una si forma la convinzione (difficile da
superare) che quella sia 'la Matematica", vera, assoluta ed esposta in modo
definitivo. se c'e' una cosa che insegna invece la matematica (per quel poco
che ne so) e' appunto il senso critico commisto alla fantasia. La matematica
e' un linguaggio, esatto e formidabile. non una bibbia, ne' tantomeno un
insieme di regole utili a svolgere gli esercizi (sulla base della cui esatta
o meno soluzione si verra' poi giudicati).
Post by Gattalberto Gattofrio
perche' non scrivi un bel corso di greco per i ginnasi ?
appena un editore mi da' un anticipo bastevole a comparmi una A6 inizio...
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
glottologia (cosi' si chiamava, con dotta parolona forse di origine
tedesca)
Post by Alessandro Iannucci
si atteggiasse a scienza esatta e meccanica. per cui meccanicamente puo'
ahi... ahi... hai dei pregiudizi verso le scienze "esatte"...
no, anzi ho appunto iniziato a studiare le 'scienze esatte nell'antichita'.
ho pero' molti pregiudizi sulla possibilita' di applicare in toto certe
metodologie alle 'scienze umane' (o chiamiamole 'discipline
argomentative?'). nell'ambito che conosco un po' meglio, ci si e' provati
nell'800, con pessimi esiti, sia con la filologia lachmanniana, per cui si
riteneva possibile determinare in modo esatto e definitivo il testo
dell'archetipo della tradizione manoscritta (appunto in base alla
metodologia arciscientifica di una filologia 'meccanica'), sia con la coeva
glottologia comparata (con cui si pretendeva di ricostruire l'originaria
lingua indoeuropea come se fosse esistita come tale, e anzi si scrivevano
pure favole in quella lingua). [questo parallelo non e' mio ma di
Sebastiano Timpanaro, "La genesi del metodo del Lachmann", 2. ed. riveduta e
ampliata, Padova: Liviana, 1981, appendice prima)*
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
...quello piu' stringato di Tusa Massaro.
quale ?
L. Tusa Massaro, "Sintassi del greco antico e tradizione grammaticale",
Palermo: L'Epos, 1993.

saluti, a.j.
Bijoy
2004-01-05 13:58:39 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
non lo so. forse lo sa Sergio perche' ricordo che ne aveva parlato qui
Probabilmente uscira' a febbraio-marzo 2004, e dovrebbe essere allegato
anche il CD-ROM.

Bijoy
--
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Gattalberto Gattofrio
2004-01-08 20:52:07 UTC
Permalink
Alessandro Iannucc
Post by Alessandro Iannucci
Post by Gattalberto Gattofrio
perfino i programmi di matematica e di fisica erano piu' che reazionari.
se per programma reazionario di matematica intendi fare la geometria
euclidea invece che quella di Riemann o di Lobacevskij non sono del tutto
d'accordo.
nonno'... e' una tipica distorsione dei nostri licei qualla di far pensare
che
la matematica contemporanea sia tutta e solo geometria non euclidea...
la quale, beninteso, per essere ben padroneggiata necessita
tonnellate varie di euclidea...
Post by Alessandro Iannucci
se invece ti riferivi al fatto che la geometria euclidea era
insegnata senza alcuna menzione del fatto che ci fosse un certo Euclide,
anche, ma solo marginalente.
il problema grosso e' che la matematica e' insegnata come il greco :
ossia non si sente neanche a 18 km di istanza il sapore della vera scienza.
ci si limita a tonnelalte di esercizi ripetitivi che non sono altro che
la versione numerica dei vari "ciro essendo re, i soldati persiani erano
virtuosi"
oppure " il valoroso Alessandro conduceva la sua armata alla vittoria" e
cose cosi'.

Io ho una mia teoria: i programmi di tutte le materie sono scritti da
un'unica mente perversa...

by the way, essendo i libri quelli che sono, anche i prof piu' preparati si
ammosciano (= demoralizzano)
e insegnano sempre la solita sbobba... non importa che sia greco o
matematica o fisica, che e' la
disciplina piu' sfigata... sta messa peggio del greco, poareta !
Post by Alessandro Iannucci
studiando quello (o altri) manuali una si forma la convinzione (difficile da
superare) che quella sia 'la Matematica", vera, assoluta ed esposta in modo
definitivo. se c'e' una cosa che insegna invece la matematica (per quel poco
che ne so) e' appunto il senso critico commisto alla fantasia.
bravo, bravissimo ! hai colto il punto !
Post by Alessandro Iannucci
La matematica
e' un linguaggio, esatto e formidabile. non una bibbia, ne' tantomeno un
insieme di regole utili a svolgere gli esercizi (sulla base della cui esatta
o meno soluzione si verra' poi giudicati).
esatto...
Post by Alessandro Iannucci
appena un editore mi da' un anticipo bastevole a comparmi una A6 inizio...
un A6 ? inteso come formato cartaceo ?
Post by Alessandro Iannucci
Post by Gattalberto Gattofrio
ahi... ahi... hai dei pregiudizi verso le scienze "esatte"...
no, anzi ho appunto iniziato a studiare le 'scienze esatte
nell'antichita'.
Post by Alessandro Iannucci
ho pero' molti pregiudizi sulla possibilita' di applicare in toto certe
metodologie alle 'scienze umane' (o chiamiamole 'discipline
argomentative?').
il fatto e' che che la dinamica di un linguaggio e' assimilabile a quel che
nella matematica modrna si chiama "processo stocastico".
Post by Alessandro Iannucci
nell'800, con pessimi esiti, sia con la filologia lachmanniana, per cui si
riteneva possibile determinare in modo esatto e definitivo il testo
dell'archetipo della tradizione manoscritta
commettendo lo stesso errore di chi voglia deteminare " l'ora zero " di un
fenomeno
fisico retto da legge stocastica, usando un modello deterministico.....
Post by Alessandro Iannucci
(appunto in base alla
metodologia arciscientifica di una filologia 'meccanica'
ebbene,c he si inauguri la filologia 'meccanica statistica' !

(scherzo , ma non troppo...)


ciau

a.
Alessandro Iannucci
2004-01-09 13:24:29 UTC
Permalink
"Gattalberto Gattofrio" <***@libero.it> ha scritto nel
messaggio news:XpjLb.240664> il problema grosso e' che la matematica e'
Post by Gattalberto Gattofrio
ossia non si sente neanche a 18 km di istanza il sapore della vera scienza.
ci si limita a tonnelalte di esercizi ripetitivi che non sono altro che
la versione numerica dei vari "ciro essendo re, i soldati persiani erano
virtuosi"
oppure " il valoroso Alessandro conduceva la sua armata alla vittoria" e
cose cosi'.
senza conoscere troppo il greco credo sia possibile leggersi con un certo
frutto i "Problemi aritmetici" di Diofanto e farne esercizi di matematica
moderna: cioe' uno legge il problema (esposto in linguaggio naturale) e lo
traduce nel linguaggio formalizzato dell'algebra (fino a un massimo di
equazioni a una - o due - incognite di terzo grado), e lo risolve. il
percorso puo' essere duplice: uno che sa di matematica impara (cioe',
inizia a imparare) il greco, ovvero uno che sa di greco inizia a imparare la
matematica.
Post by Gattalberto Gattofrio
Io ho una mia teoria: i programmi di tutte le materie sono scritti da
un'unica mente perversa...
o in alternativa, una mente perversa, quando si tratta di fare programmi di
qualsiasi materia chiama la persona meno indicata a farlo (p. es. uno che
non parla con un quindicenne da quando aveva quindicianni).
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
La matematica
e' un linguaggio, esatto e formidabile. non una bibbia, ne' tantomeno un
insieme di regole utili a svolgere gli esercizi (sulla base della cui
esatta
Post by Alessandro Iannucci
o meno soluzione si verra' poi giudicati).
esatto...
ma tu che fai, oltre l'autodidatta del greco? sei un matematico?
Post by Gattalberto Gattofrio
un A6 ? inteso come formato cartaceo ?
macche', inteso come standard di auto su cui mi piacerebbe spostarmi.
Post by Gattalberto Gattofrio
il fatto e' che che la dinamica di un linguaggio e' assimilabile a quel che
nella matematica modrna si chiama "processo stocastico".
cioe' con la casualita'? eppero' non ho capito del tutto in che senso il
linguaggio sia stocastico. se avessi dovuto usare una metafora matematica,
nella mia ignoranza avrei piuttosto pensato ai frattali o alla teoria del
caos (che un po' si assomigliano, o no?).
Post by Gattalberto Gattofrio
commettendo lo stesso errore di chi voglia deteminare " l'ora zero " di un
fenomeno
fisico retto da legge stocastica, usando un modello deterministico.....
accidenti. magari e' OT (ed esiste in usenet un NG it.cultura.matematica),
ma qui non ti seguo. che manuale mi consigli?
Post by Gattalberto Gattofrio
ebbene,c he si inauguri la filologia 'meccanica statistica' !
beh, sull'utilizzo di metodi statistici in filologia forse qualcosa e' stato
fatto, ma non so: parlo per sentito dire (se effettivamente l'ho sentito).
saluti, j.
Gattalberto Gattofrio
2004-01-09 14:10:38 UTC
Permalink
Alessandro Iannucci
Post by Alessandro Iannucci
senza conoscere troppo il greco credo sia possibile leggersi con un certo
frutto i "Problemi aritmetici" di Diofanto e farne esercizi di matematica
interessantissima idea...
Post by Alessandro Iannucci
o in alternativa, una mente perversa, quando si tratta di fare programmi di
qualsiasi materia chiama la persona meno indicata a farlo (p. es. uno che
non parla con un quindicenne da quando aveva quindicianni).
sei un maestro in perversioni, vedo ! ;-)
Post by Alessandro Iannucci
ma tu che fai, oltre l'autodidatta del greco? sei un matematico?
Indovinato: sonmo un ricercatore nel campo della matematica applicata.
Mi occupo di biomatematica: modelli matematici delle strategie di
vaccinazione
e della crescita e la cura del cancro.
Post by Alessandro Iannucci
macche', inteso come standard di auto su cui mi piacerebbe spostarmi.
ehm... ehm... non sono molto aggiornato sui prezzi delle auto audi... ma
temo che...
Post by Alessandro Iannucci
cioe' con la casualita'? eppero' non ho capito del tutto in che senso il
linguaggio sia stocastico. se avessi dovuto usare una metafora matematica,
nella mia ignoranza avrei piuttosto pensato ai frattali o alla teoria del
caos (che un po' si assomigliano, o no?).
Eh no: caos e frattali indicano dinamiche molto complesse ma sempre generate
da
processi rigorosamente deterministici...

Mentre, in parole molto rozze, un processo stocastico e' un sistema in
evoluzione casuale
ma in cui puo' essere presente in grado piu' o meno grande una componente
deterministica.

Talora il processo e' totalmente casuale (anche se importanti inferenze sono
sempre possibili),
talaltra il caso e' presente solo a livello di "disturbo" di un sistema
principale essenzialmente
deterministico (es: nevischio durante la replica di italia-germania)....
Post by Alessandro Iannucci
Post by Gattalberto Gattofrio
commettendo lo stesso errore di chi voglia deteminare " l'ora zero " di un
fenomeno
fisico retto da legge stocastica, usando un modello deterministico.....
accidenti. magari e' OT (ed esiste in usenet un NG it.cultura.matematica),
dipende... se si tenta di applicare delle nozioni al topic principale del
ng, no :)
Post by Alessandro Iannucci
ma qui non ti seguo.
detto in soldoni: quello che cercavano di fare coloro era errato perche'
trascuravano
la componente casuale (btw sempre presente ed essenziale in qualsiasi
fenomeno di diffusione fisica...)
Post by Alessandro Iannucci
che manuale mi consigli?
;-)

Understanding Nonlinear Dynamics by Daniel Kaplan and Leon Glass

molto fico e pieno di figure !
adattissimo, come molti libri usa, all'autostudio...
Post by Alessandro Iannucci
Post by Gattalberto Gattofrio
ebbene,c he si inauguri la filologia 'meccanica statistica' !
beh, sull'utilizzo di metodi statistici in filologia forse qualcosa e' stato
fatto, ma non so: parlo per sentito dire (se effettivamente l'ho sentito).
qui il discorso diviene duplice:

1)la meccanica statistica e' un qualcosa di differente dalla statoistica
tout court.
La mia battuta era da interpretarsi cosi': sarebbe utile passare da modelli
inguistici
deterministici a modelli (molto meno rigorosi ma paradossalmente assai piu'
veri matematicamente !) che tengano conto dell'intrinseca componente casuale
di questi fenomeni

2)L'applicazione della statistica alle lingue, con gli studi di frequenza
etc..., e' altra cosa, ma e' o sarebbe imho utilissima per la didattica di
qualsiasi lingua.... beninteso, senza fare di frequenze, medie e varianze
un dogma !

ciao!
a.
Alessandro Iannucci
2004-01-14 14:27:45 UTC
Permalink
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
ma tu che fai, oltre l'autodidatta del greco? sei un matematico?
Indovinato: sonmo un ricercatore nel campo della matematica applicata.
Mi occupo di biomatematica: modelli matematici delle strategie di
vaccinazione
e della crescita e la cura del cancro.
poffargatto! allora hai competenze tali da poter leggere con beneficio testi
complessi come "L'arenario" di Archimede (ma sara' necessario prima
sciacquare i panni presso la fonte arethusa, vale a dire studiarsi un po' di
dorico), cosa che io vorrei tanto fare e prima o poi faro'.
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Alessandro Iannucci
che manuale mi consigli?
Understanding Nonlinear Dynamics by Daniel Kaplan and Leon Glass
accipicchia, forse mi serve qualcosa di piu' semplice del tipo: Manuale di
analisi matematica, ovvero manuale di calcolo infinitesimale. o in
alternativa provo subito con "L'arenario" e poi si vedra'.
Post by Gattalberto Gattofrio
La mia battuta era da interpretarsi cosi': sarebbe utile passare da modelli
inguistici
deterministici a modelli (molto meno rigorosi ma paradossalmente assai piu'
veri matematicamente !) che tengano conto dell'intrinseca componente casuale
di questi fenomeni
e questo mi conferma come le varie discipline (dalla matematica alla
linguistica, o glottologia) seguano il torrente della storia del pensiero:
in linguistica (o in semiologia tout court) questo corrisponde un po'
all'idea di 'arbitrarietà del segno': cioe' /cane/ indica il quadrupede che
abbaia cosi' come /dog/ o /chien/, ma altro è, ed e' del tutto
casuale/arbitrario il concetto o l'idea di |cane|. se ricordo qualcosa
delle varie discussioni sull'argomento dai barocchi (Cartesio, Leibnitz,
Spinoza, etc.) si e' a lungo discusso (forse si discute ancora?) sul fatto
che esista o meno l'idea innata del |cane| e se sì come questa idea (di un
fenomeno esistente) possa essere messa in rapporto con quella
dell'|ippocervo| che non esiste in natura ma solo nel concetto che si ha di
esso
saluti, a.
Nico Narsi
2004-01-14 15:27:34 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
Post by Alessandro Iannucci
ma tu che fai, oltre l'autodidatta del greco? sei un matematico?
e questo mi conferma come le varie discipline (dalla matematica alla
in linguistica (o in semiologia tout court) questo corrisponde un po'
all'idea di 'arbitrarietà del segno': cioe' /cane/ indica il quadrupede che
abbaia cosi' come /dog/ o /chien/, ma altro è, ed e' del tutto
casuale/arbitrario il concetto o l'idea di |cane|. se ricordo qualcosa
delle varie discussioni sull'argomento dai barocchi (Cartesio, Leibnitz,
Spinoza, etc.) si e' a lungo discusso (forse si discute ancora?) sul fatto
che esista o meno l'idea innata del |cane| e se sì come questa idea (di un
fenomeno esistente) possa essere messa in rapporto con quella
dell'|ippocervo| che non esiste in natura ma solo nel concetto che si ha di
esso
...lapsus calami per ircocervo, vero?
"Quia enim non entis non est aliqua quidditas vel essentia, de eo quod non
est nullus potest scire quod quid est; sed potest scire significationem
nominis, vel rationem ex pluribus nominibus compositam: sicut potest aliquis
scire quid significat hoc nomen tragelaphus, vel hircocervus, quod idem est,
quia significat quoddam animal compositam ex hirco et cervo; sed impossibile
est scire quod quid est hircocervi, quia nihil est tale in rerum natura".
(S.Tommaso d'Aquino, _Expositio libri Posteriorum Analyticorum_, liber II,
lectio 6, n 2).

Sull'inesausta attualità di tali speculazioni, cfr. p.e.
http://www.swif.uniba.it/lei/recensioni/crono/2003-09/loliparo.html

Nico
Alessandro Iannucci
2004-01-14 16:30:20 UTC
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Post by Nico Narsi
Post by Alessandro Iannucci
dell'|ippocervo| che non esiste in natura ma solo nel concetto che si ha
di
Post by Alessandro Iannucci
esso
...lapsus calami per ircocervo, vero?
e già; ed è un lapsus calami che, come spesso accade, merita di essere
spiegato: in quanto è una fusione (questo mio fantomatico ippocervo) tra
l'ircocervo che tu mi rammenti (e che ha ottima bibliografia, da S. Tommaso
appunto fino a U. Eco) e un'altra creatura strana, su cui proprio in questi
giorni sto un po' ragionando, che e' l'ippocentauro (_hippokentauros_)
creatura mirabiliosa già nota p.es. a Senofonte, e poi utilizzata da Luciano
come straordinaria
metafora per indicare il nuovo, inusitato genere letterario che aveva creato
e di cui andava (a ragione) fierissimo: il dialogo filosofo mascherato con
la commedia, quella di Aristofane in particolare.
a proposito qualcuno ha letto (di recente) _Baudolino_ di Eco e si ricorda
se oltre agli 'sciapodi' ai 'blemmi' e tutti gli altri mostri ci fossero per
caso anche ippo-ircocervi?
Post by Nico Narsi
"Quia enim non entis non est aliqua quidditas vel essentia, de eo quod non
...
Post by Nico Narsi
(S.Tommaso d'Aquino, _Expositio libri Posteriorum Analyticorum_, liber II,
lectio 6, n 2).
oltre a una memoria formidabile (per ritrovare il passo giusto in così poco
tempo) devi possedere o aver la possibilità di accedere liberamente a una
biblioteca straordinariamente ricca.
Post by Nico Narsi
Sull'inesausta attualità di tali speculazioni, cfr. p.e.
http://www.swif.uniba.it/lei/recensioni/crono/2003-09/loliparo.html
grazie per la segnalazione; dalla recensione mi sembra un libro molto
interessante.
saluti, a.
Nico Narsi
2004-01-15 19:34:36 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
e già; ed è un lapsus calami che, come spesso accade, merita di essere
spiegato: in quanto è una fusione (questo mio fantomatico ippocervo) tra
l'ircocervo che tu mi rammenti (e che ha ottima bibliografia, da S. Tommaso
appunto fino a U. Eco) e un'altra creatura strana, su cui proprio in questi
giorni sto un po' ragionando, che e' l'ippocentauro (_hippokentauros_)
creatura mirabiliosa già nota p.es. a Senofonte, e poi utilizzata da Luciano
come straordinaria
metafora per indicare il nuovo, inusitato genere letterario che aveva creato
e di cui andava (a ragione) fierissimo: il dialogo filosofo mascherato con
la commedia, quella di Aristofane in particolare.
a proposito qualcuno ha letto (di recente) _Baudolino_ di Eco e si ricorda
se oltre agli 'sciapodi' ai 'blemmi' e tutti gli altri mostri ci fossero per
caso anche ippo-ircocervi?
"Presso gli Sciapodi c'è una palude dove Socrate - nemico del bagno - evoca
le anime dei morti"...
Aristofane Uccelli, 1553
(http://perseus.mpiwg-berlin.mpg.de/cgi-bin/ptext?doc=Perseus:text:1999.01.0
025:line=1553)
:-)

In "Baudolino" non so (la chimera sicuramente sì, con la manticora assieme a
un... gatto, in compagnia dell'intero Liber Monstruorum de diversis
generibus... :-) ma nel secondo (?) Diario Minimo Eco si sbizzarrisce con
gli ircocervi (gioco da lui inventato: Si fonde insieme il nome di due
personaggi noti in modo che al nuovo personaggio si assegni un'opera che
ricorda alcune caratteristiche dei due personaggi originari. Una volta
trovato il nuovo titolo fatene una breve descrizioneSi fonde insieme il nome
di due personaggi noti in modo che al nuovo personaggio si assegni un'opera
che ricorda alcune caratteristiche dei due personaggi originari. Una volta
trovato il nuovo titolo fatene una breve descrizionesi fondono insieme due
personaggi noti e s'inventa un'opera che riassuma le caratteristiche di
entrambiriassuma le caratteristiche di entrambi)riassuma le caratteristiche
di entrambi, creando p.e. un "Guerra e Castigo" di Fiodor Tolstojevskj o uno
Starwar Memories di Woody Alien :-)


PS: facci sapere, per quanto riguarda l'ippocentauro e Luciano... La cosa mi
sembra quantomai interessante.

Nico

--
"Fedro , anche se per certi aspetti ritengo piacevoli tali interpretazioni
, le reputo adatte a un uomo troppo ingegnoso, laborioso e niente affatto
fortunato, se non altro perchè sarà costretto, dopo ciò, a normalizzare la
forma degli Ippocentauri e poi pure quella della Chimera e lo sommergerà una
analoga folla di Gorgoni e Pegasi e una massa di altri esseri assurdi ,
strani e mostruosi". (Platone)
Alessandro Iannucci
2004-01-16 22:44:25 UTC
Permalink
Post by Nico Narsi
In "Baudolino" non so (la chimera sicuramente sì, con la manticora assieme a
un... gatto, in compagnia dell'intero Liber Monstruorum de diversis
generibus... :-) ma nel secondo (?) Diario Minimo Eco si sbizzarrisce con
gli ircocervi (gioco da lui inventato: Si fonde insieme il nome di due
personaggi noti in modo che al nuovo personaggio si assegni un'opera che
ricorda alcune caratteristiche dei due personaggi originari.
....
Post by Nico Narsi
creando p.e. un "Guerra e Castigo" di Fiodor Tolstojevskj
già, un bel gioco. che ne dite di "Le opere e gli uccelli" di Aristofiodo?
(o e' meglio Esiodofane, o forse Aristiodo)?
Post by Nico Narsi
PS: facci sapere, per quanto riguarda l'ippocentauro e Luciano... La cosa mi
sembra quantomai interessante.
beh, p.es.e' divertente leggere il "due volte accusato" dove c'e' appunto la
teoria dell'Ippocentauro, o lo "Zeusi" dove un ippocentauro (e la sua intera
famiglia) riprodotta in un dipinto del celebre pittore e' ampiamente
descritto.
saluti, a.
Michele Povigna <""@yahoo.it>
2004-01-15 14:09:40 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
Post by Nico Narsi
(S.Tommaso d'Aquino, _Expositio libri Posteriorum Analyticorum_,
liber II, lectio 6, n 2).
oltre a una memoria formidabile (per ritrovare il passo giusto in così
poco tempo) devi possedere o aver la possibilità di accedere
liberamente a una biblioteca straordinariamente ricca.
Siccome si tratta di San Tommaso, posso dire qualcosa anche io:
http://www.unav.es/filosofia/alarcon/amicis/cpa2.html

(da http://www.unav.es/filosofia/alarcon/amicis/ctopera.html
trovi l'opera omnia - Corpus Thomisticum OPERA omnia - online).

Ciao
Michele
Nico
2004-01-15 22:35:56 UTC
Permalink
Post by Michele Povigna <""@yahoo.it>
Post by Alessandro Iannucci
oltre a una memoria formidabile (per ritrovare il passo giusto in
così poco tempo) devi possedere o aver la possibilità di accedere
liberamente a una biblioteca straordinariamente ricca.
http://www.unav.es/filosofia/alarcon/amicis/cpa2.html
(da http://www.unav.es/filosofia/alarcon/amicis/ctopera.html
trovi l'opera omnia - Corpus Thomisticum OPERA omnia - online).
Cuando se proclamó que la Biblioteca abarcaba todos los libros, la primera
impresión fue de extravagante felicidad. Todos los hombres se sintieron
señores de un tesoro intacto y secreto. No había problema personal o mundial
cuya elocuente solución no existiera: en algún hexágono. El universo estaba
justificado, el universo bruscamente usurpó las dimensiones ilimitadas de la
esperanza. :-)

Nico
Gattalberto Gattofrio
2004-01-18 18:54:41 UTC
Permalink
Alessandro Iannucci
Post by Alessandro Iannucci
poffargatto!
meaouw
Post by Alessandro Iannucci
allora hai competenze tali da poter leggere con beneficio testi
complessi come "L'arenario" di Archimede
aha!
ganzissimo...
Post by Alessandro Iannucci
(ma sara' necessario prima
sciacquare i panni presso la fonte arethusa, vale a dire studiarsi un po' di
dorico
wow... temo ci vorra' del tempo, pero' farollo...
Post by Alessandro Iannucci
), cosa che io vorrei tanto fare e prima o poi faro'.
se hai bisogno di cosulenze matematiche durante la lettura, fammi un cyber
fischio !
Post by Alessandro Iannucci
Post by Gattalberto Gattofrio
Understanding Nonlinear Dynamics by Daniel Kaplan and Leon Glass
accipicchia, forse mi serve qualcosa di piu' semplice del tipo: Manuale di
analisi matematica, ovvero manuale di calcolo infinitesimale.
io consigliarti un bieco manuale per i licei ?
non lo sai che i libri per di matematica il liceo scientifico sono scritti
come il marucco ricci
che tanto ti ha fatto soffriere in giovine eta' ?
Post by Alessandro Iannucci
o in
alternativa provo subito con "L'arenario" e poi si vedra'.
oh, procurati di leggere qurel libro, e'c arino e pieno di figure :-)
Post by Alessandro Iannucci
e questo mi conferma come le varie discipline (dalla matematica alla
in linguistica (o in semiologia tout court) questo corrisponde un po'
all'idea di 'arbitrarietà del segno': cioe' /cane/ indica il quadrupede che
abbaia cosi' come /dog/ o /chien/, ma altro è, ed e' del tutto
casuale/arbitrario il concetto o l'idea di |cane|.
tutto questo parlar di cani a me, Gattalberto, mi pare ocme minimo
provocatorio !
FIZZZZZ FIZZZZZZ !!!
Post by Alessandro Iannucci
se ricordo qualcosa
fenomeno esistente) possa essere messa in rapporto con quella
dell'|ippocervo| che non esiste in natura ma solo nel concetto che si ha di
esso
folgorazione improvvisa: finalmente capisco l'origine del "pasticcio di
gazzella e cavallo"
di cui Eugenio Scalfari talora parla...

saludos
a.
Alessandro Iannucci
2004-01-19 16:36:58 UTC
Permalink
"Gattalberto Gattofrio" <***@libero.it> ha scritto nel
messaggio news:RDAOb.260871
Post by Gattalberto Gattofrio
io consigliarti un bieco manuale per i licei ?
non lo sai che i libri per di matematica il liceo scientifico sono scritti
come il marucco ricci
che tanto ti ha fatto soffriere in giovine eta' ?
beh, speravo che ci fosse qualcosa di meglio...
Post by Gattalberto Gattofrio
Insomma ho "ripiegato" sull'ottima grammatica Lukinovitch-Rousset !
Grazie a tutti per i consigli...da domani mi rimetto a studiare !
beh, in effetti un'altra cosa c'era e aveva il pregio di un volume di
esercizi tutti come letture rigorosamente d'autore. L. Bottin, Grammatica
greca, 2 vol., Padova: Cleup, 198?; poi Bottin ha tratto da quel testo (nato
come appunti di lezioni dei corsi di greco elementare che teneva
all'università) anche un manuale scolastico che pero' non ho mai visto. cmq
quel primo Bottin non è più in commercio, anche se lo trovi nelle
biblioteche universitarie, quasi tutte. saluti, a.

nicola basile
2003-12-30 19:15:14 UTC
Permalink
.. va be' che in quegli anni ancora non
Post by Alessandro Iannucci
circolava l'ottimo libro di Basile (ottimo, davvero ottimo),
..(a proposito: il libro di Basile, appunto per la presenza di
Post by Alessandro Iannucci
numerosissimi esempi di lingua greca d'autore, puo' essere
utilmente
Post by Alessandro Iannucci
utilizzato anche come 'eserciziario', nel senso che intendo di guida alla
lettura del greco, ma di quello vero).
Grazie davvero per l'apprezzamento relativo alla Sintassi. E' sempre
piacevole scoprire che un proprio lavoro incontra l'approvazione e la
stima degli "addetti ai lavori". Spero che tu abbia già avuto modo di
visionare anche la seconda edizione (2001) ripulita (non totalmente,
ahimè!!) dagli inevitabili refusi e arricchita di esempi. Per la nuova
edizione, peraltro, ho aggiornato il repertorio bibliografico ed ho
aggiunto l'indice analitico, necessario per sveltire la consultazione di
un manuale di siffatta mole! :-)
Post by Alessandro Iannucci
...eppero' c'e' un limite anche se non si e' tenuti a conoscere
l'Humbert o addirittura il
Post by Alessandro Iannucci
Kuhner-Gert ...
Ti spiacerebbe spiegarmi meglio questa affermazione? :-)


Intanto ti faccio gli auguri di felice anno nuovo.
Nicola
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Alessandro Iannucci
2004-01-02 08:53:04 UTC
Permalink
"----- Original Message -----
Post by nicola basile
Spero che tu abbia già avuto modo di
visionare anche la seconda edizione (2001) ripulita (non totalmente,
ahimè!!) dagli inevitabili refusi e arricchita di esempi. Per la nuova
edizione, peraltro, ho aggiornato il repertorio bibliografico ed ho
aggiunto l'indice analitico, necessario per sveltire la consultazione di
un manuale di siffatta mole! :-)
no, non ho ancora visto la nuova edizione ma la prendero' senz'altro.
Post by nicola basile
Post by Alessandro Iannucci
...eppero' c'e' un limite anche se non si e' tenuti a conoscere
l'Humbert o addirittura il
Post by Alessandro Iannucci
Kuhner-Gert ...
semplice: il limite all'ignoranza di quella che mi ha insegnato il greco in
quarta ginnasio (che tra le varie amenita', un giorno, scrisse alla lavagna
tutta la coniugazione del congiuntivo futuro). la cosa che mi fa piu'
incazz. (si possono dire parolacce in un ng? non so mai quella roba li'
della netiquette) e' che in quarta ginnasio eravamo in trenta, e in quinta
eravamo rimasti in meno di venti, tra ritirati (cioe' quelli che cambiarono
scuola) e bocciati (e cosi' poi dispersi). e non mi si parli di quelle str.
della selezione, al diavolo la selezione.
j.
nicola basile
2004-01-02 12:08:15 UTC
Permalink
Post by Alessandro Iannucci
"----- Original Message -----
non ho ancora visto la nuova edizione ma la prendero' senz'altro.
Un suggerimento, forse ovvio: contatta l'editore e fatti inviare una
copia omaggio; sei un collega e credo ne abbia diritto.

Scusa, ma l'ultima volta che ti ho risposto, ho dimenticato di
complimentarmi per il libro "La lingua dei greci", di cui, se non
sbaglio, sei coautore . Purtroppo devo ammettere di averlo visionato
solo velocemente , ma già dall'impostazione mi è sembrato un testo
ben costruito e didatticamente efficiente. Contatterò il rappresentante
della Casa Editrice per farmi inviare al più presto una copia.
A presto e auguri di buon 2004,
Nicola
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Teo Orlando
2003-12-30 20:48:04 UTC
Permalink
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Gattalberto Gattofrio
Dopo aver comperato il manuale recentissimo di Aloni and co [2]
[2] Purtroppo del tutto privo di esercizi, esso e' dotato di
un'appendice
Post by Gattalberto Gattofrio
online in formato word (argh...)
in cui le parole greche sono spesso incomprensibili perche' scritte con font
stranissimi (eppure il font symbol e' installato per default)... Peccato !
Per leggere le parole greche dei supplementi dell'Aloni, con il mio
Macintosh ho semplicemente evidenziato quelli che tu definisci font
stranissimi (e che ancor più stranamente nella finestra della barra
degli strumenti sono etichettati come "Hellenica", font che il mio Mac
non ha...) e li ho convertiti in Supergreek: compare tutto, spiriti e
accenti compresi.

mi e' venuta
Post by Gattalberto Gattofrio
voglia di
http://groups.google.com/groups?q=grammatica+greca+restifo&hl=en&lr=&ie=UTF-
8&scoring=d&selm=c4568866.0311201457.1ab7bb3c%40posting.google.com&rnum=1
(di cui e' autore l'ottimo Teo Orlando)
Grazie per l'ottimo :-)

che esiste una nuova versione del
Post by Gattalberto Gattofrio
mio amato manuale, a firma
Restifo-Neto
(http://www.lemonnier.it/lettereclassiche/lettclasscatalogo.html) !
Qualcuno di voi lo ha ? Che differenze ci sono col manuale originario ?
Me lo devo ancora procurare o farmelo prestare da una collega. Poi ti
dirò.
Teo Orlando
Nico
2003-12-30 21:48:25 UTC
Permalink
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Gattalberto Gattofrio
Post by Gattalberto Gattofrio
Dopo aver comperato il manuale recentissimo di Aloni and co [2]
[2] Purtroppo del tutto privo di esercizi, esso e' dotato di
un'appendice
Post by Gattalberto Gattofrio
online in formato word (argh...)
in cui le parole greche sono spesso incomprensibili perche' scritte
con font stranissimi (eppure il font symbol e' installato per
default)... Peccato !
Per leggere le parole greche dei supplementi dell'Aloni, con il mio
Macintosh ho semplicemente evidenziato quelli che tu definisci font
stranissimi (e che ancor più stranamente nella finestra della barra
degli strumenti sono etichettati come "Hellenica", font che il mio Mac
non ha...) e li ho convertiti in Supergreek: compare tutto, spiriti e
accenti compresi.
Non così strano, anzi:
"*SuperGreek* is a font by Linguist's Software, run by Philip Payne. There
are two slightly different families of these fonts.
The current Linguist's Software encoding is used in GraecaII, GraecaUBS,
GreekSansII, GreekSansLS, *Hellenica*, Odyssea, OdysseaF, OdysseaUBS, Payne,
PayneCondensed, SymbolGreekII, SymbolGreekIIP, SymbolGreekIIPMono,
SymbolGreekPF and UncialII".

Cmq, Hellenica è scaricabile p.e. da qui:
http://gainsford.tripod.com/archive/supergreek/hellenica.zip

PS: ovviamente Symbol non è un font politonico, per questo, giustamente,
serviva, per gli esercizi del manuale, un font che supportasse spiriti,
accenti etc., anche se magari sarebbe stato preferibile un font Unicode
free.
Con il pdf, cmq, ogni problema verrà risolto...

Saluti,

Nico Narsi
Alessandro Iannucci
2004-01-02 08:57:56 UTC
Permalink
Post by Nico
"*SuperGreek* is a font by Linguist's Software, run by Philip Payne. There
are two slightly different families of these fonts.
e nemmeno casuale. il libro l'abbiamo scritto lavorando in citta' diverse, e
soprattutto usato sistemi diversi chi windows, chi mac. e cosi' abbiamo
puntato sul binomio hellenica-supergreek, che ci consentiva una buona
compatibilita'.
Post by Nico
PS: ovviamente Symbol non è un font politonico, per questo, giustamente,
serviva, per gli esercizi del manuale, un font che supportasse spiriti,
accenti etc., anche se magari sarebbe stato preferibile un font Unicode
free.
il problema e' nato dal fatto che l'editore ha messo direttamente on-line i
supplimenti senza un previo lavoro di correzione di bozze, e senza
comunicarcene le modalita'. abbiamo scoperto, insieme agli stessi lettori,
il problema di quel file di word. ma ripeto, speriamo di riuscire a
rimediare abbastanza presto.
j.
Massimo Manca
2003-12-31 01:09:51 UTC
Permalink
Post by Teo Orlando
Hellenica", font che il mio Mac
Hellenica è un font Windows che ha la stessa mappatura del SuperGreek Mac.
--
"Andrea amava gli animali. E' morto in un tragico incidente
di caccia", "La Stampa"
it.cultura.classica: http://digilander.iol.it/mmanca
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