Post by i***@tiscalinet.itL'uso dell'articolo presente nella lingua greca e non, per esempio,
nella lingua latina, è un caso isolato o raro tra le lingue coeve o
precedenti?
In una prospettiva storica, non mi sembra esatto dire che il latino
non ha l'articolo: l'italiano è una il latino moderno (o una delle sue
forme), e l'articolo ce l'ha. Idem per tutte le altre lingue
neolatine, senza eccezioni.
L'uso del'articolo determinativo ("ille/illa", ma con la prima sillaba
spesso omessa nella pronuncia) era già comune nel latino parlato della
fine dell'Impero, come testimonia la "Peregrinatio Aetheriae" del IV
secolo (il resoconto di un pellegrinaggio in Terrasanta di una certa
Eteria o Egeria, scritto in un latino popolare e informale, ritenuto
molto vicino alla lingua parlata del tempo).
D'altra parte, l'uso dell'articolo era ancora facoltativo nelle
primissime testimonianze delle lingue neolatine: per esempio, non c'è
traccia di articoli determinativi né nel primo testo in francese (il
Giuramento di Strasburgo, del VII secolo: "Pro Deo amur et pro
christian poblo et nostro commun salvament, d'ist di in avant, in
quant Deus savir et podir me dunat" ecc.) né bel primo testo in
italiano (i Placiti Cassinesi, dell'VIII secolo: "Sao ko kelle terre,
per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti
Benedicti" -- "le" è qui un pronome complemento oggetto, non un
articolo).
Entrambi gli esempi sopra riportati sono giuramenti inseriti in
documenti ufficiali, il primo un trattato internazionale e il secondo
un rogito, e forse proprio per questo loro carattere ufficiale
l'articolo è omesso: per adattarsi allo stile burocratico del latino
scritto.
Non è neanche esatto dire che il greco "aveva l'articolo", nel senso
che l'abbia sempre avuto: il greco omerico, più antico di quello
classico, ancora non lo usava l'articolo, o lo usava in modo
estremamente sporadico e indistinguibile da un "vero" aggettivo
dimostrativo.
Dunque il processo della formazione dell'articolo determinativo in
greco e in latino è sempre lo stesso e differisce solo, di pochi
secoli, nei tempi di attuazione. Idem per le altre lingue indeuropee
dotate di articolo, come quelle germaniche o celtiche.
In ogni caso, l'articolo deriva dalla "banalizzazione" semantica di un
antico pronome/aggettivo dimostrativo: tale dimostrativo è "ille" per
le lingue latine ("ipse" per il sardo e alcuni dialetti catalani) e un
esito del dimostrativo indeuropeo "*so / *to" per greco, germanico e
celtico.
Nota che ancor oggi, in tedesco, "der/die/das" fungono sia da articoli
determinativi sia aggettivi dimostrativi, secondo che siano
pronunciati più o meno accentati. E anche le parole inglese
"the" (articolo) e "that" (dimostrativo) derivano dalla stessa forma.
Lo stesso processo si è verificato anche in lingue non indeuropee, ad
esempio quelle semitiche: gli odierni articoli arabo ed ebraico,
rispettivamente "al-" e "ha-", derivano da una particella dimostrativa
"hal" che, nei testi in lingue semitiche antiche, come il fenicio, non
ha ancora sviluppato la sua attuale funzione di articolo.
Post by i***@tiscalinet.itInoltre: l'ipotesi che correla la possibilità di formazione di un
pensiero astratto con l'uso dell'articolo (che svolgerebbe il ruolo
del suffisso astrattizzante in -am del sanscrito) è sensata o è
affermazione non verificata / verificabile? Se l'ipotesi è sensata,
potreste citare chi ha formulato questa asserzione, motivandola?
Senza offesa, ma questa mi pare una fesseria. Se così fosse, i cinesi,
la cui lingua ancor oggi non usa l'articolo, dovrebbero essere
incapaci di pensiero astratto...
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Cingar